Fano Città delle Bambine e dei Bambini compie 30 anni
Seri: “Oggi non vogliamo solo celebrare questa ricorrenza, ma rilanciare un progetto culturale che sta alla base della nostra visione di città”
“Fano Città delle Bambine e Bambini” spegne 30 candeline. Un traguardo rilevante che sottolinea l’impegno del sindaco Seri che, dal 2014 ad oggi, ha preso in braccio questo progetto, alimentandolo e nutrendolo. Seri parte dai ringraziamenti citando l’impegno “di chi ha contribuito a rendere così grande questo programma permanente”.
E poi “quello di oggi non vuole essere un momento esclusivamente commemorativo. Con forza e grande determinazione vogliamo andare al rilancio, per sostenere una visione di città che, tenendo conto delle esigenze dei più piccoli, accompagni la nostra idea di città. Tanto che all’inizio del mio mandato, dopo ventitré anni dalla nascita di questa idea culturale, per la prima volta ho deciso, come sindaco, di attribuirmi la delega per seguirla da vicino. Proprio perché credevo e credo tutt’ora che serva tenere in considerazione la modalità con cui i bambini abitano la città, affinché quest’ultima sia sempre più accogliente, vivibile e a misura di cittadino. Del resto questa chiave di lettura ci sta facilitando nell’esecuzione di politiche attinenti alla sostenibilità e alla mobilità urbana”.
Per Seri il cuore del progetto sta “nel dare libero sfogo alla fantasia delle bambine e dei bambini i cui consigli sono preziosi punti di vista con cui inquadrare il nostro contesto urbano in una ottica di processo e di sviluppo. Per celebrare il trentennale di questo ambizioso progetto organizzeremo momenti ed eventi di alto profilo come testimonia il coinvolgimento di Unicef e del Cnr con il consueto appoggio di Francesco Tonucci”.
“Oltre a ricordare questo traguardo – sottolinea l’assessore ai Servizi Educativi Samuele Mascarin – questa è l’occasione giusta per ripensare a come dovrà essere Fano tra trent’anni. Deve esserci una visione che renda la nostra città più inclusiva, con la responsabilità di prendere in esame e superare le criticità che ci sono state in questi anni. Ma, soprattutto, dobbiamo ragionare su come questa esperienza possa essere reinvestita per trasformare la nostra comunità, avendo ben presenti le sfide che dobbiamo intraprendere. Un tema è costituito dalla sostenibilità ambientale, che non può più essere immaginata come avveniva il passato perchè nuove sfide si sono imposte in questi anni. Infine, sarà prioritario superare le disuguaglianze sociali, con politiche che a partire dalle bambine e dai bambini possano garantire opportunità e diritti a tutte e a tutti”
Paola Stolfa, coordinatrice di Fano ‘Città delle Bambine e dei Bambini’ ricorda “come in questi anni siano state migliaia i fanciulli coinvolti. Se pensiamo che i primi partecipanti oggi hanno superato quasi 40anni, ci rendiamo conto di come questo programma possa aver contribuito a creare una certa consapevolezza e senso civico nei nostri giovani”.
Tra i principali risultati raggiunti, Stolfa cita “la progettazione partecipata che si sta concretizzando nel Quartiere a misura di bambino per la riqualificazione degli spazi pubblici e la mobilità sostenibile, l’organismo permanente del ‘Consiglio dei Bambini’ e ‘A Scuola da Soli’. Inoltre, aggiungo la ‘Città da giocare, il Carnevale dei Bambini’ le tante attività culturali e le iniziative nei quartieri. Il nostro obiettivo è quello di valorizzare l’autonomia, tendendo lo sguardo al vivere bene nella città. Oggi, più che mai, abbiamo l’ambizione di crescere i futuri cittadini della città in modo consapevole e identitario grazie ad un forte senso di appartenenza. Serve un salto culturale collettivo, per rendere Fano da un lato alleata dei bambini e dell’altro già accogliente e plurale. Fano continuerà ad essere la “Città delle Bambine e dei Bambini.