Riaprire il dibattito sulla gestione dei servizi
L’emergenza idrica che stiamo affrontando in questi giorni pone nuovamente attenzione di fronte alla gestione di un bene primario come l’acqua. Affrontare oggi questo tema in maniera incisiva, significa trovare soluzioni gestionali e strutturali durevoli nel tempo che tutelino i cittadini il territorio e le generazioni future.
In un contesto come questo e a fronte anche della disponibilità di finanziamenti stimata nella nostra provincia in 40 milioni di Euro nell’ambito del PNRR, dedicati alla bonifica delle reti idriche con contributi a fondo perduto a condizione di una gestione ottimale che preveda un unico gestore per il ciclo unico integrato, è necessario che Fano esca dall’isolazionismo che tanti rivendicano per proiettarsi in una nuova dimensione territoriale che superi la propria giurisdizione amministrativa e in un’ottica solidale con i territori della nostra provincia riapra nuovamente il dibattito sulla necessità di una gestione unica provinciale dei servizi pubblici, come per altro già fatto in passato per la gestione dei trasporti.
Aggregare oggi le reti è un passo necessario; a fronte di di un fabbisogno annuo di 7 milioni di mc del Comune di Fano dei quali 5 milioni che provengono da infrastrutture gestite da Marche Multi Servizi, l’aggregazione getterebbe le basi per metterle in sicurezza a fronte alle scadenze future.
Impostare il dibattito non sul contenitore ma sul contenuto è piu’ che mai necessario e urgente di fronte a momenti irripetibili che richiedono responsabilità politiche decisive nei confronti di tutto il territorio, rispetto alla quale Fano non può piu’ tirarsi indietro.
Ci siamo occupati troppo della gestione dei rifiuti, tralasciando anche il dibattito su un tema vitale come l’acqua, nonostante il momento storico ci ponga degli elementi di riflessione importanti che richiedono certamente di abbandonare discussioni con connotazioni fortemente ideologiche che non fanno i conti con i cambiamenti in atto che stiamo vivendo.