PIANO SOCIALE, I SINDACI DELL’ATS 6 AI SINDACATI: “NESSUNO E’ STATO ESCLUSO DAL CONFRONTO E VOI SIETE INTERLOCUTORI PRIVILEGIATI”
Il presidente Dimitri Tinti e i sindaci dell’ATS 6 sono alquanto sorpresi dalla polemica innescata dai sindacati e sgombrano il campo da qualsiasi accusa pretestuosa sulla loro presunta esclusione dalla redazione del piano sociale dell’ambito.
“Lungi da noi ogni tono o intento polemico. Però, è curioso che ci sia arrivata una nota critica dai sindacati il giorno dopo l’incontro del 18 gennaio durato oltre 2 ore. Inoltre l’italiano è una lingua molto articolata e perfetta: ci offre talmente tanti vocaboli, ciascuno però con una connotazione specifica. Questo perché i sindacati, lamentando la loro assenza dal confronto, utilizzano il verbo ‘escludere’ che, oltre ad essere ingeneroso, è improprio, lontano dalla realtà e da quanto previsto dal percorso adottato”.
Il disegno partecipativo per il confronto sul Piano Sociale Territoriale, con la relativa articolazione dei tavoli, è stato condiviso a fine settembre 2021, presentato ai sindacati, poi comunicato a fine anno alla Regione ed approvato all’unanimità dai Sindaci dell’Ambito 6 con apposito atto deliberativo il 14 gennaio scorso, unitamente al calendario dei lavori. “E’ proprio in virtù’ del ‘ruolo di rappresentanza collettivo e generale’ attribuito alle organizzazioni sindacali dalla Costituzione che abbiamo istituito – rimarcano i sindaci dell’ATS 6 – un tavolo a loro dedicato, trasversale, che affronta tutti gli aspetti del piano sociale, a partire da quello strategico sull’individuazione del nuovo modello di governance per la gestione associata dei servizi. Abbiamo quindi considerato i sindacati come interlocutori privilegiati visto che sono ‘soggetti portatori di interessi diffusi’ con una visione ampia sui temi e le dinamiche sociali”
Insieme ai sindaci, lo stesso Tinti ricorda che “la stessa scelta è stata fatta anche per il Terzo Settore, accogliendo una richiesta esplicita, dedicando un tavolo trasversale ai referenti regionali e territoriali dei loro organismi riconosciuti dalla Regione, riconoscendo piena dignità a quel mondo come interlocutore nella coprogrammazione sul Piano Sociale Territoriale”.
“Al contrario, i 7 tavoli tematici (disabilità, salute mentale, anziani, minori e famiglie, immigrati, giovani, inclusione sociale) più specifici e più operativi, sono rivolti ai ‘soggetti portatori di interessi particolari’, ovvero agli enti del terzo settore che operano nel territorio dell’ATS 6 nei vari settori e che hanno richiesto di partecipare al confronto”.
“Anche la critica avanzata sui tempi è contraddittoria – aggiungono i sindaci dell’ATS 6 – perché da una parte lamentano le carenze nella partecipazione e dall’altra i ritardi nel confronto sul piano sociale. Però se, dopo la seduta plenaria del 7 ottobre 2021 con oltre 50 soggetti del terzo settore, avessimo rispettato il termine per l’adesione ai 7 tavoli tematici del 30 ottobre, avremmo avuto meno di 20 partecipanti. Invece abbiamo utilizzato il periodo utile fino a fine anno per completare la mappatura dei soggetti così da promuovere la più ampia partecipazione e così abbiamo coinvolto circa 60 attori del privato sociale”
Il confronto sul Piano Sociale intanto è entrato nel vivo, si è tenuta la prima fase dei tavoli che hanno evidenziato i bisogni espressi dal territorio. Dalla prossima settimana si terrà la seconda fase che invece si concentrerà sulle possibili risposte ai bisogni. “Finora è stato un percorso coinvolgente e molto animato – sottolineano con soddisfazione i sindaci dell’ATS 6 – Tra i prossimi incontri in programma, l’8 febbraio è già concordata la convocazione del tavolo con i referenti dei sindacati e del terzo settore sul rafforzamento dell’ambito. Poi avremo un ulteriore confronto con loro su quanto emerso nei tavoli tematici e riportato nei verbali, quindi sulla bozza del Piano Sociale, prima della definitiva approvazione”.
Inoltre i sindaci dell’ATS 6 ci tengono a precisare che “il confronto sul Piano Sociale non si esaurisce con gli attori sociali e le organizzazioni sindacali, ma continua perché, in ogni comune, saranno coinvolti anche i soggetti istituzionali e comunque passerà all’esame delle rispettive giunte con apposito atto d’indirizzo, prima dell’approvazione finale da parte del Comitato dei Sindaci”.
“Insomma un percorso articolato e complesso – concludono i sindaci dell’ATS 6 – ma anche molto stimolante, con l’ambizione di costruire insieme a tutti i soggetti, sindacati in primis, un nuovo modello di welfare territoriale, innovativo e rappresentativo dei 9 comuni dell’ATS 6. Quindi nessuno è stato escluso, al contrario siamo convinti che la decisione adottata denoti apertura, sensibilità e consapevolezza del ruolo di ogni soggetto nel contesto di riferimento”.