“Flama” di Tom Kuka, Premio europeo Letteratura, in anteprima a Passaggi Festival
Sarà Passaggi Festival ad ospitare la prima presentazione italiana del romanzo “Flama” dello scrittore albanese Tom Kuka, vincitore del Premio dell’Unione Europea per la Letteratura 2021. L’appuntamento andrà ad arricchire la decima edizione dell’evento culturale in programma a Fano (PU), dal 20 al 26 giugno.
Il romanzo uscirà in Italia a maggio per Besa Muci Editore e sarà uno dei titoli di punta della rassegna ‘Europa/Mediterraneo’ dedicata alla narrativa straniera. Enkel Demi (questo il vero nome di Tom Kuka) è autore pluripremiato e popolare giornalista albanese, ed è legato a Passaggi dalla scorsa edizione, quando presentò a Fano “L’Ora del male’, la sua prima opera edita in Italia. Insieme con l’annuncio della presentazione di giugno, Tom Kuka ha inviato al festival un suo racconto inedito, che è possibile leggere sul sito di passaggifestival.it
Il riconoscimento attribuito a ‘Flama’ non soltanto consacra il talento di Kuka a livello europeo, ma rappresenta un traguardo importante per tutti i libri provenienti dalle aree linguistiche meno frequentate, perché ne facilita la pubblicazione e la distribuzione in più paesi.
“Nel libro -spiega Tom Kuka- racconto della mia città, Tirana, trasformata in una sorta di Sodoma: afflitta dal peccato, viene punita con una malattia, con una Flama. In mezzo a questa disgrazia, qualcuno uccide perché il vizio è famelico. L’unica soluzione resta la virtù, il superamento dell’errore. Perciò, per la seconda volta, sarò al Passaggi Festival di Fano, perché, con le acque dell’Adriatico, cerco di portare a compimento il battesimo della pubblicazione del romanzo in italiano. Voglio sciogliere il nodo del peccato proprio a Passaggi Festival”.
La storia di ‘Flama’ è ambientata a Tirana negli anni 30 del secolo scorso e racconta le strane avversità che scuotono la capitale albanese, stretta in una morsa di inspiegabili ed enigmatici avvenimenti. La città, già colpita da un’epidemia che ne sovverte l’ordine delle cose, è anche teatro di un crimine efferato sul quale cerca di far luce l’ispettore Di Hima: l’assassinio di una veggente, una donna nana che nasconde e protegge una bambina di quattro anni. Tra personaggi singolari, una trama avvincente e la capacità di una scrittura abilmente evocativa, emerge la metafora del “male individuale nello smarrimento collettivo”, mentre si staglia sullo sfondo la passione per le storie tramandate oralmente e la forza del mito.