Campus, Paolini: «Videosorveglianza anche nei percorsi interni»
Il presidente in consiglio provinciale: firmerò liberatoria sulla privacy, le telecamere si useranno per individuare autori di eventuali atti vandalici e reati
Il presidente Giuseppe Paolini interviene sull’impianto di videosorveglianza della Provincia al Campus: «Le nostre telecamere sono attualmente collocate all’esterno e coprono tutto il perimetro degli istituti. Sono funzionanti e non hanno problemi. Ma sono state posizionate per la tutela del patrimonio provinciale, ovvero edifici scolastici e pertinenze. All’interno si era già pensato in passato di attivare un impianto di videosorveglianza. Ma non era stato voluto da studenti e genitori per motivi di privacy». Dopo gli ultimi fatti, «questa volta sembra che ci sia la volontà di posizionare le telecamere anche nei percorsi interni del Campus. Non dentro le scuole, perché in quell’ambiente non si può entrare e la sorveglianza è data anche dal personale Ata». Quindi: «Nei prossimi giorni firmerò una liberatoria sulla privacy, ci siamo sentiti anche con i Carabinieri. Ovviamente le telecamere si useranno solo per individuare gli autori di eventuali reati e atti vandalici», ha spiegato il presidente in consiglio provinciale, rispondendo all’interrogazione presentata dai consiglieri del gruppo ‘La Provincia in Comune’ Domenico Carbone, Enrico Rossi e Roberto Biagiotti. La minoranza ha chiesto «se sia vero che l’impianto di videosorveglianza non funzionasse» e «con quali tempistiche si intenda intervenire per ripristinare il funzionamento». Nella risposta fornita dal dirigente Maurizio Bartoli si specifica che «l’esercizio dell’impianto è attualmente fissato dalle ore 15 alle 7, considerato che gli impianti devono essere attivati secondo regolamento negli orari di chiusura degli istituti scolastici (per ragioni di privacy, ndr). La finalità di queste telecamere è la tutela degli edifici scolastici e delle pertinenze. Ma stiamo verificando la possibilità di ampliare ed estendere l’orario di accensione delle telecamere, senza alcuna interruzione, mantenendo in funzione le riprese dell’impianto per tutte le 24 ore».
BILANCIO – Approvate le variazioni al bilancio di previsione 2022-2024 e al documento unico di programmazione (maggioranza a favore, astensione della minoranza; ndr), illustrate dal segretario generale Michele Cancellieri. Prevista l’accensione di un mutuo di 250mila euro per l’acquisto del palazzetto dello sport di proprietà del Comune di Piobbico. «Sarà utilizzato per la palestra dell’Istituto alberghiero Celli. La struttura è in buone condizioni e stavamo già pagando un affitto di 10mila euro per quella funzione. Con quei soldi accendiamo un mutuo e liberiamo anche due milioni di euro che sarebbero serviti per fare una palestra ex novo, in modo da destinarli eventualmente ad un’altra scuola con la stessa necessità. In più non deturpiamo l’ambiente nella zona sottostante a palazzo Brancaleoni (dove era prevista in origine l’edificazione della nuova palestra, ndr)», ha osservato Paolini. «Accogliamo sempre con favore gli interventi sulle scuole. Ma come metodo auspichiamo maggiore condivisione e visione d’insieme», ha sottolineato il capogruppo della minoranza Domenico Carbone, motivando l’astensione del gruppo ‘La Provincia in Comune’. Da segnalare nelle variazioni di bilancio i fondi del ministero delle Infrastrutture destinati alla manutenzione straordinaria della viabilità stradale per le annualità 2022 (725mila euro), 2023 (798mila euro) e 2024 (un milione e 160mila euro). Oltre ai trasferimenti statali per la progettazione, relativi a concorsi di idee per la coesione territoriale (500mila euro). Inclusi anche i fondi dallo Stato provenienti dalla Ricostruzione, destinati alla riparazione dei danni conseguenti al terremoto del 2016, con adeguamento sismico, dell’edificio principale dell’Istituto agrario Cecchi di Pesaro (sei milioni e 525mila euro) e alla riparazione con adeguamento sismico della sede in via Bramante della Scuola del Libro di Urbino (quattro milioni e 930mila euro).
PROVINCE – Votato all’unanimità l’ordine del giorno conclusivo della recente assemblea dei presidenti delle Province che, tra l’altro, chiede al governo di «approvare rapidamente in Consiglio dei ministri il disegno di legge di riforma del Tuel (Testo unico enti locali, ndr)», finalizzato a risolvere alcune delle criticità aperte dalla «legge Delrio» del 2014. «Il disegno di legge – si legge in una nota dell’Upi – prevede per le Province l’ampliamento delle funzioni fondamentali tra cui la gestione e l’organizzazione dei servizi pubblici di ambito provinciali; la promozione e il coordinamento dello sviluppo economico e sociale; la pianificazione territoriale di protezione civile; la tutela e la valorizzazione dell’ambiente. Rispetto agli organi, il testo reintroduce la giunta provinciale e allinea i mandati di Consiglio e presidenza a cinque anni». Si legge nel documento approvato dall’assemblea dei presidenti delle Province: «Nella prossima legge di bilancio sia risolto il problema della copertura dei fabbisogni necessari alla gestione delle funzioni fondamentali. Prevedendo maggiori risorse per la parte corrente, oltre all’eliminazione dei tagli». Chiesta anche la «semplificazione delle procedure per fronteggiare il rincaro delle materie prime», oltre all’«aumento delle risorse per coprire i costi energetici» attraverso emendamenti specifici predisposti dall’Upi.