Un esercito di 200 rievocatori per “Assedio al castello”

In moto la macchina organizzativa in vista dell’atteso ritorno della manifestazione di rievocazione storica

Un esercito di circa 200 tra cavalieri in armatura, musici, danzatrici, figuranti in abito storico e volontari. Gradara si mette in marcia in vista dell’atteso ritorno di “Assedio al castello”. Il 2023 sarà l’anno della rinascita per il tradizionale evento, giunto alla sua decima edizione, che rievoca l’assedio messo in atto nel 1446 dai potenti eserciti degli Sforza e dei Montefeltro contro Gradara, all’epoca uno dei più importanti castelli malatestiani. Una dimostrazione di coraggio e di eroismo senza pari rimasta indelebile nella memoria dei gradaresi che con cadenza biennale le rendono omaggio con una delle rievocazioni storiche più belle e ammirate della riviera marchigiano-romagnola.

Dopo una pausa forzata connessa alla pandemia (l’ultima edizione risale al 2018), Gradara si prepara nuovamente a fare un tuffo nel passato, grazie anche al prezioso coinvolgimento delle associazioni e dei gruppi di rievocazione storica del territorio, vera e propria spina dorsale di “Assedio al castello”. Il conto alla rovescia è già partito e tutte le realtà gradaresi si stanno rimboccando le maniche, tra preparativi e allestimenti, per dare vita ancora una volta ad uno spettacolo immersivo e unico nel suo genere: tra queste, le associazioni culturali e gruppo di rievocazione storica locali: “Corpo di Guardia di Gradara”, “Corte

Malatestiana e Mangiafuoco di Gradara”, “Arcieri della Spiga”, l’Aps “La FabulaSaltica Danze Storiche”, “WKO –ADA” il e il Coro “San Giuseppe” di Gradara

La ‘Corte Malatestiana’ vanta una storia ultradecennale. Fondata nel 1963 da Enrico (Elmo) de Biagi, da allora è sempre stata impegnata, al fianco del gruppo dei mangiafuoco e dei tamburini, nel promuovere le tradizioni e le memorie storiche di Gradara, partecipando attivamente a manifestazioni locali, nazionali ed internazionali. Rigorosa l’attenzione per l’aspetto storiografico attraverso un lavoro puntiglioso di ricerca per la realizzazione degli abiti storici.

Gli accampamenti fuori le mura e le vie del borgo saranno popolate dai soldati e dalle vivandiere dell’associazione culturale Corpo di Guardia di Gradara che rievoca una compagnia di armigeri malatestiani di metà Quattrocento a cui si uniranno i formidabili Arcieri della Spiga. L’intento dei rievocatori è quello di ricostruire vari aspetti della vita militare e quotidiana tra Medioevo e Rinascimento attraverso situazioni didattiche, animazioni e spettacoli. Ogni attività è basata su un’attenta ricerca su fonti iconografiche e bibliografiche per garantire accuratezza storica e filologica

Ad animare le serate di “Assedio al castello” saranno anche le compagnie di danzatrici impegnate in un ricco repertorio di balli di corte, per cerimonie e per serate di festa: Aps “La FabulaSaltica Danze Storiche”, che mira a riscoprire la storia attraverso lo studio e la ricostruzione dei trattati dei maestri del Quattro e Cinquecento; “WKO – ADA” Danze Storiche associazione che da vent’anni opera allo scopo di valorizzare, promuovere e diffondere la conoscenza della danza storica.

Tra le mura del castello risuoneranno infine le antiche melodie del Coro San Giuseppe di Gradara, diretto dal maestro Fabio Mengucci, pronto a rallegrare la manifestazione con brani medioevali e rinascimentali

Ai gruppi storici gradaresi si uniranno numerose compagnie ospiti che daranno vita a una grandiosa manifestazione di rievocazione storica:

(in ordine alfabetico)

  Accademia Cangrande della Scala

Compagnia d’Arme del Santo Luca

Compagnia d’Arme Malleus

Compagnia del Montone

Compagnia di Ventura dell’Olifante

Compagnia Feltria “Acquile Ducali” Arcieri di Urbino

Compagnia Lupi dei Malatesta

Compagnia San Vitale
Coro Jubilate di Candelara

Famaleonis

La Corte di Olnano e la Compagnia dell’Istrice

La Corte Roveresca Arcieri Storici di Mondavio

Le Bande di Baldassarre di Scipione

Milites de Sharoon

Militia Bartholomei

Orme del Tempo Compagnia dei Morlacchi

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