La Contessa, un progetto tra terra e mare

Il nuovo programma di marketing territoriale, per il rilancio della strada statale 452 e il sostegno alle imprese turistiche danneggiate dalla sua chiusura, è stato presentato a Gubbio nel corso di una conferenza stampa

Un’antica unità territoriale, due regioni, una strada storica, la cui riapertura merita di essere celebrata con un progetto ad hoc. Contessa: una porta tra terra e mare è il programma di marketing territoriale messo a punto da Confcommercio Umbria – Gubbio e Confcommercio Marche Nord, realizzato grazie al contributo del Comune di Gubbio, dell’assessorato regionale al turismo dell’Umbria, della Camera di commercio dell’Umbria e della Regione Marche, per valorizzare le aree attraversate dalla SS 452, più nota come Strada della Contessa: e cioè l’arteria che collega Gubbio e il nord est dell’Umbria con le Marche e la provincia di Pesaro e Urbino. Connettendo di fatto il Centro Italia con le più vicine località dell’Adriatico, prima tra tutte Fano e Pesaro.

Il programma di marketing territoriale è stato presentato nel corso di una conferenza stampa, al Palazzo Pretorio di Gubbio, da Vittorio Fiorucci, Sindaco di Gubbio, Barbara Marsili, Presidente Confcommercio Gubbio, Paola Salciarini, Assessore al Turismo e Cultura Comune di Gubbio, Rolando Fioriti, responsabile turismo Confcommercio Umbria, Amerigo Varotti, Direttore Confcommercio Pesaro e Urbino Marche Nord. L’assessore alle Infrastrutture Enrico Melasecche ha portato il saluto della Regione.

Il Programma si articola in tre filoni fondamentali: enogastronomico, storico-rinascimentale e archeologico.

Sono nati così i Piatti della Contessa, circuiti enogastronomici dedicati alla scoperta di ristoranti e prodotti del territorio eugubino, come ad esempio la Crescia, il friccò, il tartufo bianco.

Previste da novembre anche le “Domeniche della Contessa”: appuntamenti enogastronomici con i piatti della Contessa, degustazioni di prodotti locali e appuntamenti culturali con visite nei musei. Tra i protagonisti, il tartufo: eccellenza territoriale che sarà al centro degli eventi promossi dal Comune di Gubbio, attraverso Università dei Sapori, nei week end del mese di novembre.

Ma anche i percorsi dedicati ai Montefeltro e ai Della Rovere, signori di queste terre: perché il duca di Urbino, Federico da Montefeltro, è nato a Gubbio, a metà ‘400, seconda città del ducato: secondo una geografia rinascimentale che travalica i moderni confini amministrativi.

Nell’ideale fil rouge interregionale, sono valorizzati anche gli aspetti archeologici. Tutto da ammirare quindi il Teatro Romano di Gubbio e il suo Antiquarium, insieme alla collezione di iscrizioni conservate nel Museo Civico di Palazzo dei Consoli.

Ampio anche il coinvolgimento del territorio pesarese, in particolare quello lungo la Flaminia, da Cantiano a Fano.

“I territori che la galleria della Contessa unisce – ha detto il sindaco di Gubbio Vittorio Fiorucci – abbondano di caratteristiche storiche, economiche, geografiche ed enogastronomiche comuni: le cosiddette “Terre del Montefeltro” hanno visto per troppo tempo, però, iniziative di coordinamento poco integrate, estemporanee, certamente poco efficaci. La chiusura della galleria dello scorso anno per i lavori di riqualificazione ha fornito, come spesso capita nelle occasioni di difficoltà, la possibilità di ricavare un’opportunità da una situazione di forte disagio: siamo qui oggi per definire concretamente un grande patto tra le istituzioni e tutti i soggetti associativi portatori di interesse, tale da garantire per i prossimi anni la messa a sistema delle professionalità e delle strutture operative di ciascuno, al fine creare e valorizzare circuiti integrati che mettano in luce territori e imprese con una comune, e forte, identità storica e culturale”.

“Quelli individuati sono percorsi fisici e ideali condivisi da due regioni”, ha commentato Barbara Marsili, presidente di Confcommercio Umbria – Gubbio. “In un paese come l’Italia, attraversato dal turismo da Nord a Sud, avviene spesso che il Centro venga bypassato, sottostimando così le sue potenzialità ed attrattive. Ecco, noi vogliamo valorizzare tutte le eccellenze che ci sono sul territorio: partendo proprio da quello che abbiamo in comune”.

“Un progetto di rilancio a cui teniamo particolarmente – ha evidenziato il direttore Varotti – per recuperare le perdite economiche subite dalle imprese dell’entroterra durante la chiusura della Contessa che rimane la via più breve per raggiungere la provincia di Pesaro e l’Adriatico dal Lazio e dall’Umbria. Confcommercio Marche Nord e Confcommercio Umbria-Gubbio hanno svolto un incredibile lavoro di raccordo con Anas e Regioni per sollecitare la conclusione dei lavori sulla SS 452, riuscendo ad anticiparne l’apertura di 4 mesi. Ora siamo pronti a far decollare questo progetto che si articola in tre filoni. Per quanto concerne quello enogastronomico, al termine dei Week-end Gastronomici d’Autunno coinvolgeremo i ristoranti per proporre ‘Il menù della Contessa’, con prodotti del territorio, in modo permanente. A Urbino, invece, presenteremo, l’Itinerario dalla città ducale a Gubbio, legato a Federico da Montefeltro e alle Rocche di Francesco di Giorgio Martini. Infine, nel 2025, svilupperemo l’aspetto archeologico che oltre a Gubbio interesserà tutti i comuni lungo la consolare Flaminia. Un ringraziamento va alla Regione Marche che ha finanziato il progetto per un triennio”.

La strada statale 452, detta della Contessa, 12 km da Gubbio a Cantiano, in provincia di Pesaro e Urbino, è un importante tratto stradale, con un passaggio di oltre 6500 auto al giorno, con punte di 8500 auto nei fine settimana, che storicamente metteva in collegamento Gubbio con Urbino e, in tempi più recenti, con le località di mare della costa pesarese.

Tale denominazione iniziò ad essere usata solo nella prima metà dell’800, prendendo spunto presumibilmente da documenti del XVIII sec. che riportavano l’esistenza di una “Osteria della Contessa” lungo il suo percorso. Un’altra ipotesi fa risalire il termine al soprannome dato una poderosa bombarda, bocca da fuoco rinascimentale, utilizzata da Francesco Sforza durante le sue campagne militari nell’Italia centrale a metà ‘400. La strada infatti potrebbe essere stata tracciata o ampliata per far transitare l’ingombrante pezzo di artiglieria.

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