DA FANO A LAGUNA NIGUEL… AMICI SENZA FRONTIERE…
Secondo i dati a disposizione dell’AIRE, l’Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero, sono oltre 3 mila i fanesi che vivono fuori dai confini nazionali. Per i più il legame con la terra natia è però rimasto forte, quasi indissolubile, al punto da spingerli a tornare appena gli è possibile anche se solo per qualche giorno. Coi loro appassionati racconti su Fano sono per altro i primi perfetti testimonial della nostra città, ma allo stesso tempo svolgono pure il prezioso ruolo di guide o comunque di riferimento per quanti si recano là dove essi hanno scelto di trasferirsi. Sono, insomma, Amici Senza Frontiere a tutti gli effetti. Di qui l’idea della nostra Associazione (e grazie al sostegno di Naver Montaggi di Carmelo Cogliandro) di dedicargli questo spazio, per sentirci ancor più vicini nonostante le distanze e magari scoprire altri interessanti punti di vista. In questa ottantaseiesima puntata abbiamo il piacere di ospitare Paolo Rosati, che dal 2000 vive negli Stati Uniti.
Ciao Paolo, come mai hai deciso di andare a vivere all’estero e qual è la tua attività?
<Io mi sono spostato per lavoro, sponsorizzato dalla società nella quale sono tuttora in forza. Nello specifico ricopro il ruolo di tecnico specializzato per macchinari industriali del settore del legno nella succursale statunitense della SCM di Rimini, un’azienda leader in questo campo>.
Dove stai di preciso e quali sono le sue particolarità?
<Attualmente vivo a Laguna Niguel, in California, a metà tra Los Angeles e San Diego. In questi 25 anni comunque sono sempre stato nella Contea di Orange, avendo abitato in precedenza ad Huntington Beach ed Irvine. E’ molto tranquillo qui ed è una zona che in generale offre numerose spiagge, parchi e sentieri escursionistici ideali per attività all’aria aperta>.
Cosa ti manca di Fano?
<Di Fano in particolare, e dell’Italia in generale, direi che mi manca la qualità del cibo. Come il nostro pesce azzurro, ad esempio, anche se sto a pochi chilometri dall’oceano e quindi di pescato se ne trovi a volontà da queste parti. Senza però dimenticare ovviamente la mancanza degli affetti, mio padre, mia sorella, la famiglia, anche se qui sono felicemente sposato seppur con un’americana>.
Hai avuto problemi di ambientamento e se sì quali?
<Come penso chiunque, c’è voluto un po’ di tempo per adattarsi allo stile di vita americano>.
C’è qualcosa che porteresti dagli Stati Uniti?
<Onestamente dagli Stati Uniti, non solo a Fano ma all’Italia, porterei l’organizzazione e la semplicità nel fare le cose. Insomma: meno burocrazia! E poi, considerato che ho il Getty Museum a pochi chilometri da casa, mi riprenderei la statua originale del Lisippo e la ridarei alla nostra città… (ndr risata)>.
Quali posti di Fano pensi possano affascinare uno statunitense?
<Agli americani sicuramente piacerebbe tutta la nostra enogastronomia, ma sono convinto che resterebbero anche affascinati dalle tante feste e rievocazioni storiche oltre che dalla bellezza del nostro territorio e del nostro entroterra>.
Quali sono invece i tuoi luoghi preferiti là?
<I miei luoghi vicini preferiti si trovano lungo la zona costiera, su tutti Dana Point e Laguna Beach. Volendosi invece allontanare un po’, ma restando sempre in California, mi piacciono parecchio San Diego e San Francisco. Dopodiché avrei tantissimi altri suggerimenti da dare, considerando che dacché sono negli USA ho visitato 48 Stati su 50>.
Che piatti tipici locali faresti provare ad un fanese?
<Ad un fanese di tipico di dove vivo farei provare un buon Hamburger preparato al momento ad In-N-Out Burger, una catena di fast food diffusa soprattutto nel sud della California. Riguardo a questo marchio, che esiste dal 1948, c’è anche una curiosità, ovvero i versetti della Bibbia stampati sui loro contenitori ed involucri per il cibo e nel fondo dei bicchieri>.