A Fermignano un melting pot di culture, tradizioni, danze e spettacoli
Dal 2 al 4 giugno torna l’appuntamento con Popoli in festa, il festival che celebra l’integrazione dei popoli
Quattro giornate per riscoprire il valore inclusivo di un territorio e della comunità che lo abita. Torna a Fermignano, dal 2 al 4 giugno, l’appuntamento con Popoli in festa, il Festival che celebra l’integrazione dei popoli e delle culture del mondo. Incontri, performance, arti visive, spettacoli, musiche, danze, cibo dal mondo: ai nastri di partenza un ricco calendario di iniziative, nella cornice di piazza Garibaldi, che darà vita ad un vero e proprio melting pot di culture e tradizioni. La cittadina in provincia di Pesaro – Urbino si trasforma così in un crocevia di popoli, un luogo per favorire la contaminazione tra gruppi multietnici provenienti da Albania, Benin, Italia, Marocco, Nigeria, Senegal, Romania, Ucraina.
“Oltre il 10% della popolazione fermignanese – spiega l’assessora ai Servizi alla persona, Eventi e Pari Opportunità, Monica Scaramucci – è costituito da cittadini di origine straniera. Questo per la nostra amministrazione comunale rappresenta un valore e un’opportunità preziosa per entrare in contatto con realtà differenti e ampliare i nostri orizzonti culturali e identitari. La forza della nostra comunità sta anche in questa vocazione all’accoglienza, alla volontà di promuovere un dialogo e di condividere esperienze, superando pregiudizi e barriere. Popoli in festa rappresenta il culmine del lavoro che facciamo continuamente, assieme ad altri Comuni e istituzioni, nel campo dell’inclusione. Siamo arrivati alla quinta edizione del festival, che nel tempo si è evoluto sempre di più, mettendo al centro tematiche che rappresentano spunti di riflessione e approfondimento, con il coinvolgimento delle diverse anime e delle tante realtà che compongono il tessuto sociale fermignanese”.
La proposta culturale: “La storia siamo noi*”, il progetto dell’artista Giovanni Gaggia
e del critico d’arte Pietro Gaglianò che vede tra gli ospiti il poeta Umberto Piersanti
Dalla necessità di ampliare la visione di Popoli in festa, nel 2022 ha preso il via il progetto La storia siamo noi*, diretto e coordinato da GiovanniGaggia, artista poliedrico, la cui arte spazia dalla performance al ricamo, fino alla danza contemporanea, e Pietro Gaglianò, critico d’arte versato nell’educazione sperimentale. L’idea è quella di offrire ad artisti e studiosi l’opportunità di incontrare gli abitanti, vecchi e nuovi, raccogliere le loro storie e i loro desideri per raggiungere assieme un risultato corale. Il paese fa da sfondo a laboratori, performance e momenti d’incontro a tu per tu con la comunità, in una ricerca di linguaggi in grado di coinvolgere in maniera attiva la popolazione fermignanese.
Nella prima edizione sono stati realizzati “Una parola per Fermignano” e “Giochi di Carte”. “Una parola per Fermignano”, guidato da Pietro Gaglianò, è stato un laboratorio di raccolta di termini non traducibili in italiano, con l’obiettivo di creare un nuovo vocabolario della lingua multiculturale. “Giochi di carte” invece è consistito in un vero e proprio torneo di briscola, che ha seguito tutte le regole tradizionali, ma la partecipazione a coppie è stata condizionata dal sorteggio con i nomi di tutti gli iscritti: un’azione collettiva per abitare la piazza nella dimensione antica del gioco. Quest’anno vengono sviluppati entrambi i progetti: “Una voce per Fermignano” e “Giochi di carte 2023”.
Il sipario su La storia siamo noi* si alzerà giovedì 1° aprile, in via Annibal Caro 1, ore 15 -18.
Venerdì 2 giugno spazio a “Fermignano chiama Napoli”: intervengono Giovanni Gaggia, Pietro Gaglianò, Monica Scaramucci (Sala del Consiglio comunale di Fermignano). Alle 18.30 sarà la volta di un ospite d’eccezione: Umberto Piersanti, scrittore e poeta urbinate, candidato al Premio Nobel per la letteratura nel 2005. Piersanti ha accettato l’invito rivolto da Gaggia e dal comitato organizzatore di “La storia siamo noi*” e darà vita ad un dialogo ispirato dalla leggenda de lo Sprovinglo, titolo inoltre di un suo componimento presente nella raccolta: I luoghi persi. A seguire sempre con lo stesso tema inaugurazione del negozio temporaneo degli ospiti della Comunità Socio Educativa Riabilitativa La Casa del Sole (Piazzetta Martiri d’Ungheria e negozi di Corso Bramante).
Sabato 3 giugno, dalle 10 alle 20, per “La storia siamo noi*”, negli spazi del Museo dell’Architettura (ex Mattatoio) andranno in scena “Una voce per Fermignano” e “Giochi di carte 2023”, restituzione della residenza di Giovanni Gaggia e Pietro Gaglianò. Alle 17, piazzetta Martiri d’Ungheria ospiterà la performance collettiva “Giochi di carte – torneo di Briscola”.
La giornata conclusiva, domenica 4 giugno, sarà contraddistinta da “Una voce per Fermignano” e “Giochi di carte 2022”, a cura di Giovanni Gaggia e Pietro Gaglianò, (dalle 10 alle 20, Museo dell’Architettura ex Mattatoio).
Gli altri appuntamenti in programma
Venerdì 2 giugno il festival entrerà nel vivo a partire dalle 16 con l’esibizione dei gruppi folkloristici ucraini (piazza Garibaldi). Sempre alle 16 inaugurazione di S-VELARSI, mostra fotografica di La Petite Hyene in collaborazione con Federica Alvarez e le donne di Associazione Al Fihriyat (Galleria Bramante). Alle 20 apertura degli stand gastronomici a cura dell’Associazione giovani Fermignano, mentre alle 21 via alle danze con “Romagna mia” e il repertorio di musica da ballo della tradizione romagnola.
Sabato 3 giugno, dalle 10 alle 20, sarà possibile visitare la mostra S-VELARSI (Galleria Bramante). Alle 18.30 inizio degli spettacoli musicali a cura delle comunità del Benin e del Senegal, mentre alle 19.30 avverrà l’apertura degli stand gastronomici. Dalle 21 spettacolo musicale e folklore a cura della comunità rumena, musica reggae e musica d’ascolto a cura della comunità albanese
Nella giornata conclusiva, domenica 4 giugno, prosegue la mostra S-VELARSI (dalle 10 alle 20, Galleria Bramante). Alle 18.30 spettacolo con musica folk del Marocco, alle 19.30 apertura degli stand gastronomici, alle 21 spettacolo musicale a cura della comunità albanese.