Alta velocità sulla linea Adriatica, anche il presidente della Provincia di Pesaro e Urbino Giuseppe Paolini appoggia la proposta di Franceschini
L’idea, rilanciata dal presidente Upi Michele de Pascale e dal sindaco di Pesaro Matteo Ricci, prevede anche l’arretramento della ferrovia verso l’autostrada nei 500 km di costa da Pesaro a Termoli
Il presidente della Provincia di Pesaro e Urbino Giuseppe Paolini appoggia in pieno la proposta del ministro dei Beni e delle Attività culturali e del turismo Dario Franceschini, rilanciata dal presidente Upi (Unione delle Province d’Italia) Michele de Pascale e dal sindaco di Pesaro Matteo Ricci, di una ferrovia ad alta velocità sulla linea adriatica, da realizzare anche con arretramento verso l’autostrada, come nel caso dei 500 km di costa che vanno da Pesaro a Termoli, con contemporanea mobilità ciclabile nell’attuale linea, che diventerebbe così, sempre secondo Franceschini, “la più lunga e incredibile ciclabile d’Europa sul mare, cucendo tra loro decine di località balneari”.
“Le dichiarazioni del ministro Franceschini, fatte in un’intervista al Corriere della Sera – evidenzia il presidente Giuseppe Paolini -, mettono la dorsale Adriatica, per troppo tempo dimenticata, al centro del nuovo piano strategico degli investimenti per l’Italia. L’alta velocità non può fermarsi a Bologna e seguire la dorsale tirrenica, ma anche la dorsale adriatica deve essere collegata da Milano fino a Lecce. Ciò comporterebbe un vero rilancio per le attività industriali, commerciali, dell’artigianato, del turismo e di tanti altri settori strategici del nostro paese, rendendolo più competitivo dal punto di vista sociale, culturale, economico, oltre che infrastrutturale e logistico. Importantissimo anche, come ricordato dal sindaco Ricci, l’arretramento della linea ferroviaria dalla costa verso l’autostrada”.
Paolini aggiunge: “L’idea del ministro Franceschini di una linea nuova, che congiunga Taranto a Trieste passando per Bari, Pescara, Ancona, Pesaro, Rimini, Ravenna, Ferrara, Rovigo, Padova e Venezia, può aprire una stagione nuova, non solo per i nostri territori. Sono d’accordo con il presidente dell’Upi Michele de Pascale quando afferma che non possiamo lasciare questo progetto solo alle istituzioni centrali, ma farne una grande sfida collettiva delle comunità che si affacciano sul mare Adriatico, con i loro Comuni, le loro Province e le loro Regioni, un progetto trasversale capace di superare i confini geografici ma anche quelli politici’”.