Ambito Sociale 6: approvato l’accordo con la Prefettura per 50 posti a migranti ucraini

Approvato l’accordo per creare 50 posti per l’accoglienza dei profughi ucraini in strutture disponibili, ubicati nei 9 Comuni dell’Ambito Territoriale Sociale n.6. L’importante intesa è stata definita oggi pomeriggio nel corso del comitato dei sindaci dell’Ambito Territoriale 6 e poi sarà siglata con la Prefettura di Pesaro e Urbino, unico finora caso nella Provincia.

Nel quadro dell’attuale situazione in corso in Ucraina, l’ATS n. 6 – e per esso il Comune di Fano in qualità di Ente Capofila – si è da subito attivato per definire con la Prefettura di Pesaro e Urbino un accordo di collaborazione finalizzato a fornire un servizio di prima accoglienza per i cittadini ucraini in fuga dal conflitto. L’intesa ha l’obiettivo di promuovere l’ampliamento della rete dei Centri di accoglienza straordinaria (CAS) nei Comuni del territorio, fino al raggiungimento del numero massimo di 50 posti in strutture dislocate nei 9 Comuni dell’Ambito. “Contestualmente l’accordo – dichiara il Presidente del Comitato dei Sindaci, Dimitri Tinti – consente all’Ambito di valorizzare la rete territoriale del Terzo Settore, presente nei Tavoli tematici dell’immigrazione, che ha partecipato alla costruzione del Piano Sociale approvato e che ora, tramite la co-progettazione mette in campo interventi concreti di accoglienza e inclusione”.

Grazie alla piattaforma on line, facilmente accessibile sul sito www.ambitofano.it,  la rete associativa ha proposto da subito una ricchezza di offerte che saranno di supporto nella gestione territoriale dell’accoglienza dei profughi ucraini attraverso azioni di sostegno sociale e di orientamento per un’accoglienza mirata ed attenta alle caratteristiche personali e familiari di ciascun profugo o nucleo familiare e finalizzata al superamento della condizione di bisogno e di fragilità derivante dal trauma della migrazione. Gli enti coinvolti offriranno servizi di vitto, alloggio, mediazione interculturale, assistenza sociale e trasporto. In questo senso per erogare tali servizi correlati alla prima accoglienza, l’ATS 6 provvederà a sottoscrivere con i vari soggetti coinvolti patti di sussidiarietà, ai sensi dell’art. 55 del Codice del Terzo Settore.

“Tramite l’accordo di collaborazione con la Prefettura si vuole costruire – aggiunge Tinti – una rete di accoglienza diffusa a favore dei nuclei familiari ucraini già arrivati o che stanno arrivando. Lo strumento è il patto di sussidiarietà con gli enti del Terzo Settore, coinvolti in una progettualità condivisa che costituirà di fatto la rete dell’accoglienza. La sinergia tra le Associazioni e le istituzioni consentirà in tal modo di mantenere nei territori di prima destinazione i profughi già ospitati da parenti o conoscenti.”

In data odierna risultano 175 persone ucraine ospitate in tutto il territorio dell’ATS 6, soprattutto da privati di cui l’Ambito è venuto a conoscenza tramite le registrazioni effettuate sulla piattaforma on line. A questi si aggiungono le 22 persone ospitate nella struttura gestita da Caritas/Don Orione a Villa San Biagio. Il servizio sociale professionale ha provveduto a contattarle singolarmente per accompagnarle negli adempimenti amministrativi relativi ai percorsi sanitari, di pubblica sicurezza e per verificare le proprie capacità di autonomia nell’ambito della loro attuale accoglienza, individuando gli eventuali  nuclei familiari che potranno essere inseriti all’interno della rete governativa di accoglienza che, oltre ai CAS e alla rete SAI, prevede anche la disponibilità di 50 posti presso alberghi della provincia ed ulteriori 8 posti presso un appartamento individuato nel Comune di Borgo Pace.

La coordinatrice d’Ambito, dott.ssa Galdenzi, evidenzia “l’importanza del lavoro d’equipe svolto dalle assistenti sociali e la capacità di lavorare in rete nonché il ruolo di informazione e di accompagnamento delle famiglie fuggite dal conflitto e di quelle che hanno offerto ospitalità”.

Nella piattaforma sono state registrate ad oggi 180 offerte di disponibilità di sostegno alle famiglie ucraine presenti nel territorio, pervenute in gran parte da privati cittadini, ma anche da enti e associazioni. Tra queste 75 sono relative alla disponibilità di vitto e alloggio. Questo a dimostrazione del grande spirito di solidarietà delle 9 comunità dell’Ambito Sociale.

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