DA FANO A MELBOURNE… AMICI SENZA FRONTIERE…
Secondo i dati a disposizione dell’AIRE, l’Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero, sono oltre 3 mila i fanesi che vivono fuori dai confini nazionali. Per i più il legame con la terra natia è però rimasto forte, quasi indissolubile, al punto da spingerli a tornare appena gli è possibile anche se solo per qualche giorno. Coi loro appassionati racconti su Fano sono per altro i primi perfetti testimonial della nostra città, ma allo stesso tempo svolgono pure il prezioso ruolo di guide o comunque di riferimento per quanti si recano là dove essi hanno scelto di trasferirsi. Sono, insomma, Amici Senza Frontiere a tutti gli effetti. Di qui l’idea della nostra Associazione (e grazie al sostegno di Naver Montaggi di Carmelo Cogliandro) di dedicargli questo spazio, per sentirci ancor più vicini nonostante le distanze e magari scoprire altri interessanti punti di vista. In questa quarantesima puntata abbiamo il piacere di ospitare Matteo Orsini, che dal 2013 si è trasferito a Melbourne in Australia con la sua compagna Valentina.
Ciao Matteo, quale molla vi ha spinto lontano dall’Italia?
<Arrivati a quasi trent’anni abbiamo realizzato che la situazione in cui vivevamo non ci soddisfaceva più, soprattutto dal punto di vista professionale. Eravamo stanchi della burocrazia, della politica, dell’incapacità del governo di pensare al futuro del Paese, e, soprattutto, della diffusa attitudine ad accettare i problemi senza cercare una soluzione che possa cambiare le cose>.
Dove vivete di preciso e qual è la vostra professione?
<Prima siamo stati a Phuket in Thailandia per un anno e da giugno del 2013 viviamo a Melbourne. Il quartiere si chiama Ascot Vale, situato a pochi chilometri dalla CBD (ndr Central Business District). E’ una zona residenziale, che offre numerosi ristoranti, bar ed aree ricreative, oltre ad essere ottimamente servita da metro, bus e tram su rotaia. Io sono direttore generale di un community club chiamato Casa D’Abruzzo Club (www.casadabruzzoclub.com), mentre Valentina è project manager per il dipartimento dell’educazione>.
Cosa ti manca di Fano?
<La famiglia, gli amici, il clima, il pesce, l’estate e gli aperitivi>.
Dei posti in cui sei stato dove hai faticato di più ad ambientarti e perché?
<La Thailandia è stato probabilmente il luogo dove abbiamo fatto più fatica ad ambientarci. La lingua, la cultura e la complessa burocrazia hanno reso complicato il raggiungimento dei nostri obbiettivi lavorativi. Lavorare in un sistema totalmente diverso da quello italiano, capire come interagire col personale locale, le difficolta di linguaggio e comprensione sono probabilmente state le nostre sfide più grandi>.
In Australia com’è andata all’inizio?
<Il Paese è tecnologicamente molto avanzato, il che rende la gestione della burocrazia relativamente semplice. Quando sono arrivato a Melbourne il mio livello di inglese era abbastanza buono e questo mi ha aiutato ad ambientarmi ed a capire come muovermi. Una delle cose più eccitanti è sicuramente la multiculturalità: entrare in contatto non solo con la communita italiana, ma anche con quella greca e vietnamita ha dato significativo beneficio alla mia crescita personale e professionale>.
C’è qualcosa che porteresti a Fano dalla terra dei canguri?
<Più che a Fano, ci sono cose che porterei in Italia. La semplicità con cui puoi gestire le tasse e più in generale tutta la burocrazia, la facilita con la quale puoi fare le cose da solo senza dover ricorrere a commercialisti, avvocati e notai (qui inesistenti). Negli ultimi anni ho venduto la mia automobile e finalizzato il trasferimento al nuovo proprietario online in 5 minuti, ho rinnovato la patente semplicemente accedendo al sito di VicRoads e mi è stata spedita a casa in meno di una settimana. Da quando vivo qua sono state estremamente rare le volte in cui ci siamo dovuti recare in un ufficio pubblico: la maggior parte delle richieste possono essere facilmente effettuate online o al telefono>.
Ad un australiano quali luoghi consiglieresti di visitare nella nostra città?
<Sicuramente il Pincio, le vestigia romane e più in generale tutto ciò che offre il nostro patrimonio storico. Ad eccezione della cultura aborigena, l’Australia è infatti un Paese estremamente nuovo dove la storia si sta scrivendo ora. L’idea di camminare in un museo a cielo aperto, tra edifici costruiti centinaia o migliaia di anni fa, è sicuramente un’esperienze unica che consiglierei a chiunque>.
Quali sono invece i tuoi preferiti là?
<La Great Ocean Road, Barossa Valley ad Adelaide Hills, la Great Barrier Reef sono forse i posti più suggestivi che ho visitato qui in Australia>.
Quali sono i piatti tipici che faresti provare ad un fanese?
<Non ci sono molti piatti tipici, la cucina è per lo più una fusione di piatti tipicamente inglesi, italiani ed asiatici. Ad un fanese suggerirei di mettere in valigia un bel salame nostrano prima di partire per l’Australia (ndr risata)>.
Com’è la situazione Covid attuale?
<Attualmente l’Australia conta quasi in 90% di vaccinati tra la popolazione sopra i 16 anni ed il programma proposto dal Governo prevede una rimozione di gran parte delle restrizioni entro il 24 di novembre. Lo scorso inverno il numero di casi è cresciuto considerevolmente, ma la situazione non è mai stata paragonabile a quello che l’Italia e il resto d’Europa hanno dovuto gestire. Detto questo, gli ultimi due anni non sono stati particolarmente facili: benché i governi statale e federale abbiano fortemente aiutato sia le persone senza lavoro che i business impattati dalle regole dovute allo stato d’emergenza, Melbourne ha sofferto il più lungo lockdown del mondo, con oltre 270 giorni di restrizioni e divieti>.