DANIEL GARCÍA, LA NUOVA GENERAZIONE DEL JAZZ SPAGNOLO

Giovedì 25 luglio, spetta al pianista e tastierista spagnolo Daniel García salire sul Main Stage della Rocca Malatestiana (ore 21.30) quale ospite principale della sesta giornata di Fano Jazz By The Sea 2024: il musicista iberico avrà al suo fianco il contrabbassista Reinier Elizarde “El Negrón” e il batterista Fathi Shayan.

La giornata prevede altri significativi momenti musicali e di riflessione, ad iniziare dal terzo appuntamento della sezione “Exodus – Gli Echi delle Migrazioni” che, alla Pinacoteca San Domenico (ore 18.30), vedrà in azione l’estroso bandoneonista e flautista Carlo Maver.

Intensa sarà come di consurto la programmazione al Jazz Village, sin dalla mattina con i workshop dei ragazzi dell’Orchestra Mosaico, e poi sino a tarda sera con l’incontro “Un cielo e per mare” con Sonia Antinori e Carlo Cerrano (ore 19.15), con il concerto sullo Young Stage del Synthetics Trio del chitarrista Edoardo Liberati (ore 19.45) e infine con la performance di Mauricesax per Cosmic Journey (ore 23). Infine, si segnala la proiezione al Bastione San Gallo (ore 22) del film Ultimo tango a Parigi, capolavoro di Bernardo Bertolucci con le musiche del sassofonista argentino Gato Barbieri.

Daniel García (photo Diego García)

Daniel García è una delle voci più emozionanti e influenti della nuova generazione del jazz spagnolo, e così lo sono anche i due partner, insieme ai quali il pianista presenterà a Fano il suo ultimo album Vía de la Plata, registrato per la prestigiosa etichetta tedesca ACT con la collaborazione di ospiti del calibro di Ibrahim Maalouf, Anat Cohen e Gerardo Núñez.

Daniel García scava in profondità nella musica della sua terra, combinando jazz, musica classica, elettronica, rock e altre influenze, in un racconto altamente personale e riconoscibile. Il risultato è un suono dal forte valore espressivo, con un timbro unico nel suo genere, in cui l’intensità ritmica si fonde con un profondo lirismo melodico e a una raffinata armonia, per una musica allo stesso tempo poetica e provocatoria.

Daniel Garcia Trio (photo Uli Fild)

Daniel Garcia risiede a Madrid e porta dentro di sé il profondo senso della storia che lo ha plasmato: è infatti nato e cresciuto a Salamanca, città impregnata di storia, con diversi importanti siti archeologici. La città è stata anche una delle principali tappe sulla Via de la Plata (“la strada dell’argento”), un percorso romano dal nord al sud della penisola iberica. Chiaro, riflessivo e consapevole, Garcia ha sia comprensione che passione per ciò che quel filo d’argento antico rappresenta per il suo Paese e per sé.

Carlo Maver, specialista del bandoneon e di vari tipi di flauti, propone Solenne, il suo nuovo lavoro in solo. Una sorta di concerto controcorrente, intimo, alla ricerca delle emozioni, della poesia, dei confini fra silenzio e musica, fra sacro e profano, passando da atmosfere liturgiche a racconti di viaggio che profumano di tango e atmosfere esotiche, immersi nel suono intenso del bandoneon e dei flauti. Tra i pochi allievi del grande bandoneonista argentino Dino Saluzzi, Carlo Maver è un musicista che parte dalla melodia per sviluppare attorno ad essa il suo discorso musicale lirico ed impregnato di tango e sonorità mediterranee.

Carlo Maver

‘Synthetics’ Trio è il nuovo progetto ideato dal chitarrista Edoardo Liberati, insieme al contrabbassista Dario Piccioni e al batterista Cesare Mangiocavallo. L’idea alla base dell’ensemble è incentrata sull’esecuzione di materiale originale composto dal leader, inserito in un contesto di jazz contemporaneo. Il background dei tre componenti è di stampo jazzistico e deriva da uno studio approfondito della tradizione, ponendo però l’attenzione a correnti di matrice contemporanea. La loro ricerca è sempre volta alla creazione di momenti di improvvisazione estemporanea, in linea con la linea espressiva di artisti come Gilad Hekselman, Lage Lund, John Scofield, Brad Mehldau, per fare qualche esempio.

Mauricesax è lo pseudonimo dietro il quale si cela il tedesco Moritz Schuster, artefice di un mix di jazz, hip hop e musica house, utilizzando una combinazione di sassofono, loopstation e sintetizzatori per creare una gamma di suoni, di melodie ambient, di brani ritmici, spesso caratterizzati da intricati assoli di sassofono. Moritz ha studiato tecniche audio e video al Robert Schumann Hochschule e all’Università delle Scienze Applicate a Düsseldorf. Opera abitualmente in varie parti del mondo, dall’Europa agli Stati Uniti, dal Giappone all’Australia. In Italia ha collaborato a Wave, album del collettivo Stellare.

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