Discarica di Ca’ Lucio, il Consiglio di Stato dichiara “inammissibile” il ricorso dei residenti, condannandoli al pagamento delle spese legali
Soddisfazione del presidente della Provincia Giuseppe Paolini: “La sentenza ha confermato il corretto operato della Provincia”
Il Consiglio di Stato, con sentenza n. 785/2021 pubblicata in data odierna, ha dichiarato “inammissibile” il “ricorso per ottemperanza” presentato da alcuni residenti nella zona della discarica di Ca’ Lucio, condannandoli al pagamento delle spese legali nei confronti della Provincia di Pesaro e Urbino, dell’Assemblea territoriale d’ambito (Ata) Rifiuti, dei Comuni di Urbino e Urbania, dell’Unione Montana Alta Valle del Metauro e di Marche Multiservizi spa.
I ricorrenti lamentavano la non ottemperanza della Provincia di Pesaro e Urbino alla precedente sentenza del Consiglio di Stato del 29 novembre 2018, che aveva annullato la delibera della giunta provinciale del 2013 con cui veniva autorizzato il gestore Marche Multiservizi spa all’ampliamento della discarica per rifiuti non pericolosi di Ca’ Lucio di Urbino. Nella medesima sentenza del 2018, il Consiglio di Stato aveva indicato le linee guida da percorrere nel caso in cui si fosse dato nuovamente seguito all’istanza di ampliamento della discarica, mediante rilascio di autorizzazione. Da qui la presentazione di un nuovo progetto da parte di Marche Multiservizi Spa, a cui la Provincia ha rilasciato autorizzazione VIA e AIA, che ha superato positivamente il vaglio del Consiglio di Stato.
“La sentenza – evidenzia con soddisfazione il presidente della Provincia Giuseppe Paolini – ha confermato il giusto operato dell’Amministrazione provinciale e la professionalità dei nostri uffici in campo ambientale, materia particolarmente complessa dal punto di vista tecnico e normativo. Ringrazio l’avvocato del nostro Ufficio Legale Maria Beatrice Riminucci che in questi anni ha seguito la vicenda giudiziaria. Voglio solo aggiungere che tante polemiche sterili potevano essere evitate, sono servite solo a creare incertezza e preoccupazione tra la popolazione”.