“DOPO DI NOI”: BUONE PRASSI E NUOVE OPPORTUNITA’ DELL’ATS 6
“L’Ambito Sociale n.6 è da tempo impegnato a strutturare una rete diffusa per il ‘Dopo di Noi’, secondo quella legge di civiltà che è la 112/2016 che permette di attivare nuovi modelli di residenzialità assistita a favore di persone disabili” – afferma il Presidente dell’ATS 6 Dimitri Tinti – “Si tratta di iniziative caratterizzate da percorsi di accompagnamento e di inclusione che, partendo da attività propedeutiche finalizzate a valorizzare le abilità, promuovere l’autonomia e creare contesti di vita aggregativa in cui sentirsi a casa o in famiglia, creano opportunità per persone disabili che rischiano di rimanere senza familiari, evitando l’istituzionalizzazione e favorendo l’inserimento in residenze condivise e assistite”.
L’esperienza positiva avviata dal 2020 e poi concretizzatasi nel 2021 con il progetto “Soli Mai” nato da una co-progettazione con 4 soggetti del Terzo Settore (Coop. Labirinto, Fondazione Noi Domani, Coop. Giò e Ass. Omphalos), è diventata poi realtà con l’inaugurazione di 2 nuovi appartamenti nella lottizzazione di Gimarra ora vissuti da 5 persone con disabilità. Questa progettualità ormai strutturata ha dato origine a percorsi innovativi di “Durante noi” in una struttura messa a disposizione da uno dei soggetti dell’aggregazione con la possibilità di sviluppare progettualità complementari e intercettare altre risorse. Proprio per raccontare queste buone prassi, l’Ambito 6 è stato invitato a partecipare in questi giorni al Forum Nazionale sulla Non Autosufficienza, dove la dott.ssa Sabrina Bonanni, Responsabile dell’Area “Longevità e Disabilità” del Servizio Sociale Associato, presenta la progettualità “Soli Mai” e il coinvolgente percorso di sperimentazione con le attività finalizzate a promuovere contesti di vita indipendente per persone con disabilità.
“E’ un bel riconoscimento alla direzione presa dal nostro Ambito Sociale e al lavoro accurato e tenace messo in piedi dal Servizio – afferma la Coordinatrice dell’ATS 6 Roberta Galdenzi – valorizza l’esperienza virtuosa della co-progettazione con 4 soggetti del Terzo Settore che ha innescato processi di innovazione sociale e di welfare generativo mettendo in campo ulteriori risorse e promuovendo nuove opportunità per le persone con disabilità coinvolte e le loro famiglie”
Inoltre l’ATS 6 ha partecipato alle opportunità del PNRR Missione 5 “Inclusione e Coesione” ed è stato ammesso a finanziamento (per 714.989,31 euro) per il progetto “Rete diffusa Dopo di Noi” che vedrà la realizzazione di 2 altri contesti residenziali, uno nel territorio comunale di Mondavio e l’altro in quello di Terre Roveresche. Il Comitato dei Sindaci ha definito le linee di indirizzo per la realizzazione del progetto che prevede percorsi di autonomia in favore di altre 12 persone con disabilità.
Da pochi giorni è aperto un avviso finalizzato a ricevere le candidature da parte delle persone con disabilità interessate a sperimentarsi nel percorso di autonomia del progetto ”Rete diffusa Dopo di Noi” dell’ATS n.6. I destinatari devono essere residenti nel territorio dell’Ambito, con titolo di preferenza alle persone frequentanti i Centri diurni socio educativi riabilitativi dei Comuni diversi dall’Ente capofila, che siano già in carico ai servizi sanitari territoriali UMEA e/o CSM dell’Area Vasta n.1 con attenzione alla progettazione individualizzata, alla residenzialità nonché all’autonomia attraverso il lavoro. “Al contempo – precisa la Coordinatrice Galdenzi – sarà avviata a breve una procedura ad evidenza pubblica per individuare i soggetti del terzo settore che parteciperanno alla nuova co-progettazione che avrà inizio, presumibilmente, a partire dal mese di dicembre 2022 e per oltre tre anni supporterà le persone con disabilità al fine di conseguire l’autonomia possibile nella loro gestione della vita quotidiana”.
“Grazie ai fondi del PNRR abbiamo la possibilità di sperimentare in modo importante ed in rete con il Terzo Settore percorsi di vita indipendente su tutto il nostro territorio dell’ATS – conclude Tinti – così si rafforzano modelli di collaborazione tra pubblico, privato (famiglie) e Terzo Settore che realizzano progettualità innovative che prevedono nuove forme di residenzialità supportata delle persone con disabilità coinvolte, con l’obiettivo di offrire continuità nel tempo e rassicurare le loro famiglie”.
Nella foto la funzionaria dei Servizi Sociali Sabrina Bonanni.