Il Mare Monstum di Giomaro
Venerdi 25 luglio 2025, nel giardino della mediateca montanari (la Memo) Andrea Giomaro presenterà al pubblico il suo libro per l’estate.

Generalmente quando si parla di Andrea Giomaro (quello del Lisippop) si pensa alla sua attività in ambito cinematografico, oppure nelle arti figurative o nell’insegnamento, ma uno dei ruoli che il nostro ama interpretare e a cui si dedica praticamente da sempre, è quello dell’intrattenitore attraverso i più disparati mezzi espressivi.
Infatti negli anni Andrea ha diretto cortometraggi pluripremiati nei festival di tutto il mondo
(proiettati persino al museo di arte moderna Pompidou a Parigi), ha girato videoclip per band famose, ha scritto e interpretato spettacoli teatrali, incanta famiglie e turisti come guida al museo dei Riciclosauri al Furlo ed esattamente 30 anni fondò il primo storico gruppo rap fanese : gli Opposta Fazione con Tommaso Liera e Giovanni Bottegoni.
Una cosa però mancava ancora all’appello: scrivere un libro.
Lacuna colmata con “Dove il faro non fa luce”, ecco il titolo di questa raccolta di 7 racconti di genere soft-horror da leggere sotto l’ombrellone, una sorta di “Ai confini della realtà” in salsa Fanese.
“L’intento questa volta è esclusivamente quello di intrattenere in maniera leggera e spensierata.”
Giomaro confeziona sette racconti che si muovono sul confine ambiguo tra il reale e il fantastico, (appunto dove la luce della ragione non arriva) tra il folclore e l’allucinazione, tra vero storico e falso poetico, affondando le mani nelle memorie di quella “provincia di mare italiana” che solitamente viene raccontata semplicemente con nostalgia o toni folkloristici da cartolina.
Questo libro diventa un atto narrativo di identità, ascolto, memoria e creazione letteraria.
Un vecchio peschereccio maledetto, una antica statua senza piedi, gabbiani sadici, politici licantropi, multinazionali senza scrupoli e chi più ne ha più e metta… tra vampiri, morette e mostri marini.
Sebbene il genere sia Horror, Il tono è familiare, come quello di un un amico che a un certo punto della cena inizia a raccontare storie assurde e non si può fare a meno di ascoltare…
un brodetto cucinato con storie cittadine tra l’epico e il triviale, tra l’alto e il basso, a volte si ride, a volte si rabbrividisce, spesso si prova un disagio sottile, perché quello che racconta ha sempre un fondo di riconoscibilità.
Sono storie che appartengono un po’ a tutti noi, che ci riportano alla mente volti familiari, frammenti di vita, voci sentite mille volte…
Ma soprattutto ci ricordano che, nel bene o nel male, siamo una comunità… una famiglia.