LA RECANATESE NON FATICA A STENDERE UN’ALMA DECIMATA E NEL CAOS PIÙ TOTALE
ALMA JUVENTUS FANO-RECANATESE 0-3
ALMA JUVENTUS FANO (4-3-3): Tzafestas; Gualtieri (23’st Tomassini), Vavassori, Mané, Zanolla; Antezza (44’st Falivene), Ricci (16’st Oulad Badr), Likahxiu; Fontana, Broso (16’st Serafino), Serges (27’st G. Esposito). A disp.: Fabbri, Delli Carri, Palazzo, Venarucci. All.: Fiscaletti.
RECANATESE (4-2-3-1): Urbietis; Somma (42’st Alessandretti), Pacciardi, Ferrante, Quacquarelli; Gomez (29’st Sopranzetti), Grieco (36’st Pasquini); Minicucci, Sbaffo, Giampaolo (15’st Senigagliesi); Defendi (22’st Minella). A disp.: Amadio, Capitani, Marafini, Guidobaldi. All.: Pagliari.
ARBITRO: Gandino di Alessandria.
RETI: 33’pt Pacciardi (R), 8’st Defendi (R), 27’st Senigagliesi (R).
NOTE: ammoniti Vavassori, Gomez, Antezza, Mané, G. Esposito; corner 5-9; recupero 1’pt e 3’st; spettatori 250 circa.
Non serve neanche troppa Recanatese per piegare la poca resistenza che può opporre di questi tempi l’Alma, largamente rimaneggiata in questo appuntamento infrasettimanale di campionato ed alle prese con una crisi generale che ad oggi, al netto delle rassicurazioni societarie, lascia presagire al peggio. Questo senza nulla togliere comunque ai recanatesi, che col perentorio 3-0 di Fano balzano provvisoriamente in vetta complice la gara sospesa per nebbia di Vastogirardi con la capolista Trastevere sotto 1-0. I granata si presentavano in effetti senza gli squalificati Casolla e Tortori e l’infortunato Del Rosso, oltre che decimati da un mercato di dicembre per adesso fatto solo di uscite. Il derby coi giallorossi era stato poi preparato senza mister Cappellacci, assente anche in occasione della sfida del Mancini ufficialmente perché influenzato e sostituito pertanto dal suo vice Fiscaletti. La sola defezione tra i leopardiani era invece quella di Raparo, unico ex della contesa. E pensare che è l’Alma a farsi minacciosa per prima con Serges, al 13’ neutralizzato da Urbietis sullo spunto di Gualtieri ed al 16’ rintuzzato dalla retroguardia ospite. Gli risponde Gomez, con un tiro-cross che Tzafestas smanaccia sopra la traversa. Al 30’ il portiere greco se la cava in mischia, dopo il mancato intervento di Defendi e Giampaolo. Per il gol occorre pazientare un altro paio di minuti, quando cioè Broso allunga la parabola da angolo di Giampaolo e Pacciardi alle sue spalle corregge la traiettoria in fondo al sacco. Al 38’ Fontana prova a riequilibrare le sorti con una punizione da distanza siderale, deviata a lato da Urbietis. A ridosso dell’intervallo Minicucci ha l’opportunità per raddoppiare da posizione defilata: Tzafestas c’è. Quest’ultimo si ripete in apertura di ripresa sui colpi di testa di Giampaolo al 3’ e Defendi al 4’, mentre al 7’ è il montante a frustrare Minicucci. E’ il prologo al 2-0 di Defendi, indisturbato sull’imbeccata di Sbaffo. I granata si riaccendono un attimo col lancio in profondità di Zanolla per Broso, che in corsa spara largo. Quindi prosegue il monologo della Recanatese, che al 27’ cala il tris con Senigagliesi ringraziando Vavassori per l’errore che lo fa involare verso la porta avversaria. Sul 3-0 i recanatesi mollano un po’ l’osso, così gli ultimi sussulti sono il contatto in area giallorossa Quacquarelli-Tomassini e la chance fallita da Giovanni Esposito. A fine match lungo confronto in sede tra il patron Russo e la dirigenza, col direttore dell’area tecnica Califano successivamente concessosi in sala stampa per le interviste di rito. L’ex direttore sportivo di Prato e Varese si è assunto tutte le responsabilità per i risultati negativi e gli errori commessi nella costruzione della rosa, ribadendo altresì la volontà della proprietà di rinforzare l’organico. Nelle prossime ore ha spiegato inoltre che riparlerà con Cappellacci, che sarebbe restio a vaccinarsi e per questo potrebbe incontrare dei disagi nell’esercitare il suo ruolo di allenatore. Problematiche superabili secondo Califano, che ha smentito divergenze legate al mercato. Dopodiché è emerso uno spiacevole episodio a quanto pare accaduto durante la partita e che ha fortemente indispettito i famigliari di Russo seduti in tribuna, risentiti per una frase con contenuti di discriminazione territoriale (cit. <terrone vattene>) che gli avrebbe rivolto qualcuno dalla curva locale. Di qui il comunicato diramato a firma dello stesso Russo, dove si legge: <Fermo restando che il presidente si è reso sempre disponibile al confronto e alle critiche costruttive non accetta nella maniera più assoluta che la sua figura possa essere oggetto di discriminazioni territoriali e pertanto è ferma convinzione di questa società, nell’ipotesi in cui dovessero ripetersi tali episodi, di prendere i dovuti provvedimenti fino al punto di disimpegnarsi dal club. Il presidente ci tiene a sottolineare che si considera ed è profondamente fiero innanzitutto di essere un cittadino italiano, campano e figlio di terra di lavoro>. Domenica prossima ci sarà frattanto da affrontare lo scontro diretto di Nereto, con Tortori che terminerà di scontrare la squalifica a suo carico e senza Vavassori che verrà appiedato per una giornata per lo stupido giallo rimediato per proteste pur sapendo di essere diffidato. In precedenza da segnalare (vedi foto) anche lo striscione esposto dai Panthers in ricordo della compianta quindicenne fanese Benedetta Vitali, una delle sei vittime della tragedia dell’8 dicembre 2018 nella discoteca Lanterna Azzurra di Corinaldo.