La vice presidente della Provincia con delega alle Pari Opportunità Chiara Panicali: “Inaccettabile quanto avvenuto alla presentazione del Festival di Sanremo”
“Da parte nostra continueremo a lavorare, con i molteplici strumenti messi in campo dalla Provincia, per diffondere una cultura volta al rispetto dell’immagine e dignità delle donne e della parità di genere”
“La Provincia di Pesaro e Urbino svolge da sempre, anche in rete con Comuni e soggetti privati, un’azione di sensibilizzazione e promozione di una cultura volta al rispetto dei generi, che valorizzi le differenze ed utilizzi un linguaggio consapevole e privo di luoghi comuni. Mi è dunque impossibile non esprimere sconcerto e distacco rispetto a quanto accaduto alla presentazione del Festival di Sanremo 2020”. Lo evidenzia la vice presidente della Provincia Chiara Panicali, (nella foto) con delega alle Pari Opportunità, che aggiunge: “Appare incomprensibile e contestabile la rappresentazione che il direttore artistico ha fatto del cast femminile, sottolineando esclusivamente le qualità estetiche delle 10 co-conduttrici, per motivarne l’ingaggio, piuttosto che competenza e professionalità, con il noto scivolone sulla scelta di una di loro ‘per la sua capacità di stare un passo indietro’. Così come è inaccettabile la scelta di accogliere a Sanremo il rapper Junior Cally, che nelle canzoni diffonde messaggi sessisti e violenti, pericoloso strumento e veicolo di una cultura che considera le donne oggetti di cui disporre, favorendo e quasi legittimando la disuguaglianza tra figura maschile e femminile e gli atteggiamenti violenti”. Chiara Panicali evidenzia come l’immagine della donna data dalla direzione artistica del Festival contrasti con i valori ed i principi delle convenzioni europee, della Costituzione e della stessa Provincia, ma anche con il contratto di servizio Rai, che impone di “superare gli stereotipi di genere al fine di promuovere la parità e rispettare l’immagine e dignità della donna anche secondo il principio di non discriminazione”, oltre alla valorizzazione “delle pari opportunità, del rispetto della persona, della convivenza civile e contrasto ad ogni forma di violenza”.
“Spero che quanto accaduto – aggiunge – faccia riflettere sull’importanza di una continua azione educativa, di sensibilizzazione e formazione, con particolare attenzione ai più giovani, che non hanno gli strumenti degli adulti per valutare i messaggi trasmessi. Solo con un uso consapevole del linguaggio e la diffusione della cultura del rispetto si può aprire la strada per un cambiamento culturale della società. Da parte nostra, continueremo a lavorare in questa direzione con la molteplicità di strumenti messi in campo dalla Provincia, come il Tavolo permanente sulla parità di genere, la Consigliera di Parità, il Piano triennale delle azioni positive, il Comitato Unico di Garanzia (CUG), la Consigliera di fiducia della Provincia ed il Codice etico per la tutela e la dignità delle lavoratrici e dei lavoratori della Provincia di Pesaro e Urbino”.