LA VIGILAR VIRTUS FANO PUNTA ANCORA SULL’ESPERIENZA DI ANDREA CESARINI
E’ su solide basi che poggia la costruzione della Vigilar Virtus Volley Fano, che per la terza annata di fila in A3 si avvarrà delle qualità professionali ed umane del libero Andrea Cesarini. Romano di nascita e fanese d’adozione, 34 anni da compiere il prossimo 22 luglio, Cesarini sarà ancora un pilastro della squadra di nuovo affidata al capo allenatore Roberto Pascucci ed al suo assistente Simone Roscini. <Scelta di vita e la fortuna di avere la Virtus sotto casa – spiega il diretto interessato, leader silenzioso con tanto di scudetto da poter vantare grazie al trionfo con Perugia nel 2018 assieme ai tre campionati di A2 vinti – Opportunità comunque reciproche con la possibilità anche di dare una mano come allenatore. Come vedo la nuova stagione? La società è sempre stata attenta ed oculata costruendo di anno in anno una squadra equilibrata e competitiva, che abbia tanta voglia di divertirsi. La territorialità sarà sempre un elemento fondamentale. Salvo sorprese di mercato, il campionato sarà equilibrato come la passata stagione. Noi però contiamo sull’aiuto del nostro pubblico. L’errore da non commettere è quello di essere supponenti, dobbiamo pensare che ci saranno squadre più forti di noi e non dovremo sottovalutare nessuno. Non dobbiamo poi partire subito con il botto, ma è nostro dovere ricordare che i giovani devono essere sempre protagonisti e pertanto essere la base del movimento virtussino. Personalmente mi impegnerò al massimo per dare una mano ai nostri ragazzi, non solo dal punto di vista tecnico bensì anche educativo comportamentale>. L’annuncio della conferma del “Cesa” segue quello dell’ingaggio del quasi venticinquenne opposto polacco Pawel Strabawa, un mancino che nella sua prima stagione italiana all’Aurispola Libellula Lecce ha ottenuto il riconoscimento di miglior realizzatore dell’intera A3. Un altro bel colpo messo a segno dal direttore sportivo Mattia Brunetti, che ne ha ulteriori in serbo col benestare del presidente Giacomo Iannelli.
*foto di Paolo Magnanelli