L’ALMA CHIUDE TERZULTIMA PERDENDO CON TANTI RIMPIANTI ANCHE A GUBBIO. PLAY-OUT CONFERMATI DA SFAVORITA CON L’IMOLESE

GUBBIO-ALMA JUVENTUS FANO 2-1

GUBBIO (3-4-3): Zamarion; Munoz, Cinaglia, Ferrini; De Silvestro (22st Oukhadda), Megelaitis, Hamlili, Malaccari; Gomez, Pellegrini (35’st Fedato), Sainz Maza (40’st Pasquato). A disp.: Savelloni, Elisei, Formiconi, Migliorelli, Sdaigui, Serena, Guerri, Ingrosso. All.: Torrente.

ALMA JUVENTUS FANO (3-4-2-1): Meli; Cargnelutti, Cason, Monti (27’st Flores); Ferrara, Amadio, Urso (27’st Nepi), Valeau (13’st Rodio); Carpani, Scimia (1’st Sarli); Barbuti (27’st Montero). A disp.: Viscovo, Santarelli, Sbarzella, Mainardi, Martella, Bruno, Busini. All.: Tacchinardi.

ARBITRO: Ricci di Firenze.

RETI: 38’pt Gomez su rigore (G), 10’st Cargnelutti (A), 11’st Sainz Maza (G).

NOTE: ammoniti Ferrini, Meli, Zamarion, Cargnelutti, Pellegrini; angoli 1-5; recupero 2+5.

Si chiude con una bruciante sconfitta la stagione regolare dell’Alma, che a Gubbio perde 2-1 non approfittando dell’inaspettato tonfo dell’Imolese col Matelica. Un successo al Barbetti avrebbe infatti consentito ai granata di guadagnare una posizione proprio ai danni degli imolesi, contro i quali sarebbero partiti pertanto avvantaggiati nella duplice sfida play-out in virtù della migliore classifica. Saranno al contrario gli emiliani a godere di questo beneficio, potendosi salvare anche con due pareggi o comunque a parità di punteggio nei due scontri per non retrocedere del 15 e 22 maggio. Beffa al contempo per il Gubbio, qualificato ai play-off sino al 3-3 in extremis della Virtus Verona. Retrocede diretto l’Arezzo, secondo spareggio dunque tra Legnago e Ravenna. Nella città dei Ceri, da sempre tabù per i fanesi, sorprendonono un po’ le scelte di mister Tacchinardi, che rispolvera Meli in porta e impiega Monti da braccetto anche per via della squalifica di Brero e non volendo evidentemente rischiare il diffidato Bruno. Un giallo potrebbe comunque costare caro anche a Cargnelutti (che infatti salterà il primo round avendo rimediato una evitabile ammonizione), Scimia (titolare complici le assenze per infortunio di Marino, Paolini e Gentile) e Barbuti, regolarmente in campo. Il tecnico eugubino Torrente rivoluziona invece l’assetto, soprattutto per le defezioni dei centrali difensivi Uggè e Signorini. Padroni di casa vicini al gol al 6′, ma Hamlili spreca un contropiede divorandoselo a tu per tu con Meli. Al 14′ Barbuti si vede disturbare da De Silvestro sul cross di Ferrara, poi al 25′ è Scimia a banalizzare uno spunto di Valeau. Un minuto più tardi un traversone di De Silvestro crea qualche imbarazzo a Meli, che al 37′ con una maldestra uscita regala un rigore al Gubbio stendendo Pellegrini. Dal dischetto va Gomez, che lo spiazza. Al 40′ però Zamarion affossa Cason, dando così agli ospiti l’opportunità di impattare dagli undici metri. Purtroppo per l’Alma la conclusione bassa e centrale di Barbuti è respinta da Zamarion, poi Munoz nel goffo tentativo di spazzare coglie il palo sfiorando l’autogol. Nella ripresa granata subito alla ricerca del pari, annullato al 7′ a Ferrara per un dubbio fuorigioco e sfiorato con l’incornata di Cargnelutti al 10′ sventata miracolosamente da Zamarion sulla punizione di Urso. L’1-1 arriva sul relativo angolo e con gli stessi protagonisti, peccato che a nemmeno un giro completo di lancette il Gubbio si riporti avanti con un fendente da fuori di Sainz Maza. Vane, sebbene giustificate, le proteste per un fallo ai danni di Valeau (che si fa male). Il Fano non ci sta, solo che Sarli al 23′ non inquadra il bersaglio sul corner del solito Urso e Amadio al 25′ alza la mira sull’assist di Rodio. Quindi al 29′ occasionissima per il 3-1 eugubino, negato da Meli a Pellegrini. L’ultima opportunità è per Carpani, la cui rasoiata al 42′ esce di un soffio.

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