L’Ambito Sociale 6 conferma il modello integrato di gestione associata
Il Comitato dei Sindaci dell’Ambito Sociale 6 ha ribadito con fermezza la volontà di continuare con la gestione associata dei servizi sociali per rispondere ai bisogni del nostro territorio. Nell’ultima seduta i sindaci, con coerenza amministrativa e visione lungimirante, hanno confermato il modello organizzativo per ottimizzare la gestione dei servizi offerti ai cittadini su tutto il territorio.
Nonostante il recente blocco del progetto di miglioramento del welfare territoriale, con la sospensione della costituzione dell’Azienda Pubblica dei Servizi alla Persona (ASP) da parte della Regione Marche, il Comitato dei Sindaci ha confermato la validità delle scelte politiche strategiche che hanno portato l’ATS n.6 a raggiungere livelli di eccellenza negli ultimi 5 anni con diversi servizi gestiti in forma associata e interventi sempre più diffusi su tutti i 9 comuni.
In attesa che la Regione risolva la questione annosa della mancata coincidenza tra ambiti sociali e distretti sanitari, assunta come pretesto per sospendere l’ambizioso progetto dell’ASP, l’ATS 6 prosegue quindi con la convenzione che prevede il trasferimento della titolarità della funzione sociale dai Comuni alla gestione associata di Ambito.
I Sindaci hanno espresso la volontà di continuare con il modello organizzativo che prevede l’integrazione fra i Servizi Sociali del Comune di Fano e l’Ambito Sociale 6. Questo approccio comporta il coinvolgimento dell’intera struttura del servizio sociale dell’Ente capofila, avallando un progressivo investimento dello stesso, considerate le maggiori dimensioni e la maggior dotazione di risorse umane e strumentali, nel rafforzamento dell’ATS 6.
In coerenza con il ruolo centrale del Comune di Fano, il Comitato dei Sindaci ha quindi riaffermato l’importanza della coincidenza delle figure di Coordinatore di Ambito con il Dirigente del Servizio Sociale dell’Ente capofila, unificando ruoli e fasi di programmazione e gestione per ottimizzare e semplificare il modello di esercizio associato della funzione sociale.
Il modello organizzativo unitario garantisce una maggior efficacia nella presa in carico delle persone fragili, semplificando le procedure e offrendo un supporto completo ed integrato per tutti i comuni a prescindere dalle loro dimensioni e possibilità.
Infine, il Comitato dei Sindaci ha approvato importanti modifiche al proprio regolamento di funzionamento finalizzate a garantire una governance più equa e trasparente, oltre a promuovere una partecipazione più ampia e inclusiva da parte di tutti i membri dell’Ambito.
Tra le principali novità introdotte, c’è la possibilità di svolgere le sedute del Comitato sia in presenza che da remoto, per favorire la partecipazione dei Sindaci e degli Assessori dell’ATS 6. Inoltre, è stata introdotta una nuova formula per la validità delle sedute e delle deliberazioni, che tiene conto in modo più equilibrato della rappresentatività di ciascun Comune in termini di popolazione, assicurando contestualmente che le decisioni siano il risultato di un ampio consenso fra i rappresentanti dei Comuni.
L’impegno collettivo e la determinazione dei sindaci sottolineano la volontà di migliorare la qualità e l’efficacia delle prestazioni sociali e dimostrano, ancora una volta, che la collaborazione e la visione comune possono superare le sfide, guidando la comunità verso orizzonti più ampi di benessere e coesione sociale.