NUOVO ALBUM DELLA GOLIARDICA BAND ‘OSSI GROSSI’ IN DIALETTO VENETO
Non si smentiscono mai gli Ossi Grossi e anche in questo lavoro, cantato rigorosamente in dialetto veneto, hanno dimostrato quanto la loro vena goliardica sia forte.
Nove brani in cui si racconta la quotidianità della vita della classe operaia, fatta di lavoro, svago e musica, che attraversa questi temi con un genere ogni volta diverso: la band infatti viaggia dal punk rock, al metal , dal folk al raggae, fino alla dance anni 80, senza mai perdere il proprio carattere.
TRACKLIST
“Da grando farò el murer”
Il brano che apre il disco parla di un giovane ragazzo che, stanco dei lavori altolocati e monotoni a differenza dei suoi coetanei che puntano alla scalata sociale, sogna già in tenera età di lavorare in cantiere.
“Hell Meon”
Vuole essere un inno alla svolta di una serata tra amici ormai giunta al termine che riunisce tutti in un unico e indimenticabile coro verso una delle “cose più ambite dall’uomo”.
“Scorexe”
Un manuale d’uso su come comportarci nei casi di vera emergenza, illustrando tutte le sue sfumature allegoriche e non proprio “profumate”, senza mezzi termini. Come dice un vecchio detto “mejo fora che dentro”.
“Reg&Ton”
Paragona la vita mondana di un ragazzo svogliato e passivo, alla vita ad una semplice scatoletta di tonno in tutta la sua utilità e a tutti i suoi abbinamenti possibili.
“Cirrosi Epatica”
Con una chiave allegorica e colorata il pezzo racconta di questa malattia percepita dal popolo veneto in maniera divertente, come un “traguardo di vita” dovuto alla fama alcolica del territorio.
“Metalmeccanico”
Una storia macchiata di olio, trucioli e blasfemie raccontata dalla classe operaia più artigiana e dedita al lavoro nelle officine meccaniche. Accompagnata da un canto infernale che proviene direttamente dalle fornaci dei fabbri più temuti.
“Nutria”
Il drammatico finale di un legame profondo e ricco di sentimenti, tra un ragazzo e questo animale poco considerato amico, che termina con la sparizione di quest’ultimo e l’imperterrita ricerca da parte di chi più gli ha voluto bene.
“Siamo Noi”
Nulla di più vero e viscerale poteva essere scritto dalla penna di questi quattro scellerati, che con note più dolci e soavi, commuovono la folla raccontando la loro autobiografia partendo dai tempi più remoti in cui questo alcolico e alcune volte musicale progetto ebbe inizio.
“Disco Branda”
Ed ecco che nel brano che chiude il disco, vediamo spuntare Marty McFly e Doc senza skate e macchine volanti, pronti a farci rivivere un altro tuffo nel passato. In questo brano, chiusura del disco, Questa volta però a bordo dell’iconica Fiat Panda, pronta a sfrecciare sulle ritmiche strade della musica dance anni ’80!
Gli Ossi Grossi sono un gruppo da Conegliano, nato nel 2017, formato da quattro elementi principali.
Il cantante Andrea Canzian in arte Canzianet (chitarra ritmica e voce), il chitarrista Pietro Botteon in arte Mirko (chitarra solista e cori), il bassista Leonardo Trentin in arte Lelio (basso e cori), il batterista Alberto Ceschin in arte Basetta (batteria e synth). Oltre ai musicisti, a fare del progetto troviamo altri due elementi fondamentali: Paolo Zanin, in arte Monager, che si occupa della parte grafica e marketing della band e Alessandro Menegon, in arte Ale Cinepresa, che si occupa della parte video e foto.
Gli Ossi Grossi trattano temi sociali della quotidianità in chiave goliardica, utilizzando prevalentemente il dialetto Veneto.
La band appunto formata da sei componenti di cui quattro musicisti, è nata grazie ad un boccale di birra: la leggenda infatti infatt narra che si siano ritrovati grazie al Dio della birra, il quale dopo essersi impossessato dei loro corpi e delle loro menti, li fece recare tutti nello stesso birrificio e tra un boccale e l’altro mostrò la luce e la retta via da seguire.