PARTIRE DA LANDE CONOSCIUTE PER ANDARE OLTRE I CONFINI

“Lowlands” è l’album di debutto del duo italiano di jazz sperimentale Varv, un progetto crossover a cavallo tra elettronica e prog rock.

Varv è un duo composto da Andrea Cappi alle tastiere e Francesco Mascolo alla batteria, ed è un progetto crossover dove il background jazzistico dei due musicisti viene spogliato dei suoi caratteri più classici e utilizzato per esplorare territori lontani, tra elettronica e progressive. I brani tendono a evocare realtà vagamente distopiche in cui parti scritte e intellegibili si alternano a momenti di manipolazione sonora e improvvisazione.

“Lowlands” è il primo album del duo e si presenta come una colonna sonora a immagini-racconti che hanno a che fare col rapporto tra uomo e terra, intesa qui come bacino di esperienze passate e al contempo terreno permeabile a future creazioni. E’ presente nel disco la volontà di sperimentare e organizzare in maniera personale il materiale, soprattutto dal punto di vista timbrico e della commistione di generi musicali diversi.

La prima traccia, “Drizzle”, è basata su scansioni ritmiche di accordi che variano freneticamente e creano, insieme alla batteria, un groove dal forte impatto che si decompone nella parte centrale per poi ripresentarsi sul finale. E’ un brano che, coi suoi cambiamenti di colori e trattamento ritmico, sintetizza piuttosto bene le fondamenta del duo.

Segue “All Fulness”, brano dal carattere più lirico dove subentra la tromba di Matteo Pontegavelli a creare nuove sfumature, trascinando la musica in territori più astratti e indefiniti. Arrivano poi “Permeability”, primo brano in assoluto del duo pubblicato come singolo nel 2022, e “Childhood”, ballata dalla melodia delicata che rimanda a una lontana spensieratezza infantile.

“Limestone” è la quinta traccia del disco: qui una semplice progressione di accordi sedimenta e evolve lentamente creando il giusto spazio per un ascolto che può focalizzarsi sulle minime variazioni timbriche dove tutto sembra sospeso per poi invece variare drasticamente verso una seconda parte dove il drumming impatta in maniera prepotente.

Il brano successivo, “White Kitten”, è quello più libero e astratto del disco. I due musicisti dialogano tra loro su uno sfumato canovaccio dove alterazioni sonore e sequenze di sintetizzatori si alternano in un gioco di contrasti tra caos e quiete.

“Ready Arteries” vede la collaborazione del sassofonista Daniele Nasi che emerge tra riff di tastiere e break di batteria. Qui il sound dell’album è spinto verso un’ulteriore direzione ai confini della dance music. Si chiude con “Kings of Weno”, dove una melodia dal retaggio rock racconta il sogno di una fuga frenetica dalla città verso una lontana isola del pacifico.

“Lowlands” è pubblicato dall’etichetta Off Records.

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