Partito il conto alla rovescia in vista dell’edizione 2023 di “Popoli in festa”, il festival che celebra l’integrazione e il multiculturalismo
L’arte contemporanea e i suoi linguaggi si aprono alla comunità, creando una contaminazione tra il tessuto sociale e nuove forme espressive. La popolazione residente diventa così protagonista in prima persona di un cambiamento culturale, attraverso laboratori ed esperienze condivise e diffuse sul territorio.
Fermignano si trasforma in una residenza artistica in occasione dello spin-off collegato alla nuova edizione di “Popoli in festa”, il tradizionale appuntamento che celebra l’integrazione dei popoli e delle culture, quest’anno in programma dal 3 al 4 giugno con un’anteprima in occasione del 2 giugno. Dal 14 al 20 maggio, dunque, le strade del paese affacciato sul fiume Metauro ospiteranno la prosecuzione del progetto pilota denominato “La storia siamo noi”, partito ufficialmente nel 2022 in occasione proprio di “Popoli in festa”. Alla base del progetto, promosso dal Comune di Fermignano, vi è l’idea di offrire ad artisti e studiosi l’opportunità di incontrare gli abitanti, vecchi e nuovi, in una dimensione orizzontale, raccogliendo le loro storie e i loro desideri per raggiungere tutti assieme un risultato corale. Il paese farà da sfondo a laboratori, performance e momenti di incontro a tu per tu con la comunità, in una ricerca di linguaggi in grado di coinvolgere in maniera attiva la popolazione fermignanese. Anche quest’anno saranno in scena due ospiti che avevano già animato l’edizione 2022: Giovanni Gaggia, artista poliedrico, la cui arte spazia dalla performance al ricamo, fino alla danza contemporanea, e Pietro Gaglianò, critico d’arte versato nell’educazione sperimentale.
Il tema dell’integrazione culturale e sociale sarà centrale nella programmazione di “La storia siamo noi”. Ma l’evento tenterà anche di dare vita ad un dialogo e un confronto con l’altro grande evento fermignanese, ovvero l’edizione 2023 di “Stacciaminaccia”, il festival della letteratura per l’infanzia diretto da Alice Toccacieli, che tornerà dal 25 al 28 maggio prossimi.
Elemento centrale del progetto, in un parallelismo con “Stacciaminaccia”, saranno dunque le favole dal mondo: narrazioni appartenenti alle tradizioni orali e scritte di Paesi lontani e non, raccontate dalle tante voci che compongono la multietnica comunità fermignanese. Uno sguardo universale su mondi narrativi e ambientazioni diverse da quelle che siamo abituati a conoscere, una fusione ideale tra popoli nel segno della parola e dell’integrazione. Una delle favole proposte nel corso delle giornate verrà pescata a sorte e diventerà fonte di ispirazione per una performance di Giovanni Gaggia. Ma le favole saranno anche al centro dell’azione di Pietro Gaglianò, che proporrà uno dei suoi “Interventi a parole nello spazio pubblico”, basati sull’indagine del linguaggio verbale delle comunità, sulla falsariga di quanto avvenuto lo scorso anno con l’iniziativa denominata “Una parola per Fermignano”, con la raccolta di termini che appartengono al lessico domestico o strettamente legato a un ambito produttivo, di origine straniera o dialettale. Nella fase finale le narrazioni, dotate di QR Code, saranno stampate su pannelli di formato A3 e esposte in tutti i luoghi della città: un glossario vivente e a cielo aperto. Da parte di Gaggia sarà inoltre riproposto “Giochi di carte”, un torneo di briscola che si svolgerà, seguendo tutte le regole e i fasti del caso, per abitare la piazza nella dimensione antica del gioco come non avviene da tempo. In palio ci saranno prodotti ed elementi scelti dagli stessi giocatori e dovranno rappresentare le culture dei popoli che compongono l’attuale cittadinanza del Comune. Ogni partecipante avrà un foglio di carta Fabriano sul quale cadranno non solo i punteggi della partita, ma i segni che ognuno vorrà lasciare di sé. Si affresca così una scrittura corale, con il linguaggio e le forme del quotidiano che potrà poi essere composta in una installazione, una mappa dei segni.
Il progetto “La storia siamo noi” sarà arricchito quindi dalla collaborazione con “Luoghi comuni”, l’associazione culturale fondata da Alice Toccacieli che si occupa di arti performative e benessere di comunità.
“Siamo felici di ritornare a Fermignano per la prosecuzione del progetto La storia siamo noi –
spiegano Giovanni Gaggia e Pietro Gaglianò -. Quello che metteremo in campo è la prosecuzione di un processo dalla forte valenza ‘politica’, nella misura in cui mira ad attivare la comunità fermignanese, rendendola parte attiva di un processo di trasformazione
culturale e identitario. Questa pratica etica diviene così lo strumento per una rivoluzione
sostenibile: l’arte non può cambiare il mondo ma le singole persone si”.