PER MARCO GAGGI ESPERIENZA FORMATIVA AL GP DI ASSEN
Marco Gaggi era consapevole di andare ad affrontare un durissimo esame sul circuito olandese di Assen, non per niente soprannominato l’Università della Due Ruote o Cattedrale della Velocità e considerato uno dei più difficili dell’intero panorama motociclistico. Il diciottenne pilota fanese si aspettava comunque dei risultati migliori dopo l’incoraggiante esordio di Aragon nel suo terzo Mondiale in Superbike Supersport 300, ma è stata apprezzabile e conforta in chiave futura la sua reazione agli imprevisti di varia natura incontrati che ne hanno condizionato il rendimento sin dai due turni di prove libere. Il giovane centauro del Viñales Racing Team li ha infatti conclusi rispettivamente col ventottesimo e ventunesimo tempo, ottenendo poi in Superpole la ventiduesima posizione nella griglia di partenza. In gara 1 si è fatto però valere, riuscendo a terminare quattordicesimo e portando così a casa altri due punti in una graduatoria generale che adesso lo vede dodicesimo a quota 15 oltre che quarto della pattuglia degli italiani. In gara 2, pur ricominciando come da regolamento dal ventiduesimo posto, è stato quindi tra i protagonisti di una corsa incredibilmente aperta risoltasi con una convulsa volata finale. Un contatto ricevuto nella mischia lo ha purtroppo un po’ frenato, impedendogli di arrivare nuovamente tra i primi quindici e rimpinguare dunque il proprio bottino in classifica nonostante da diciannovesimo abbia finito ad appena cinque secondi dal vincitore. <E’ stato un fine settimana davvero tosto, ma me lo immaginavo ed alla fine posso anche ritenermi soddisfatto perché è stato comunque positivo sotto certi aspetti – dice la su Marco Gaggi, sostenitore di Associazione Fibromialgia Italia AFI ODV e Fondazione Maruzza Cure Palliative Pediatriche oltre che portacolori del Comune di Fano e testimonial di Amici Senza Frontiere – Peccato per quel contatto che ho subito in race 2, perché quel secondo che ho perso lì mi ha costretto a rincorrere perlopiù senza poter sfruttare le scie di chi mi precedeva e questo chiaramente non aiuta le rimonte. Rispetto a race 1 ho anche migliorato di una dozzina di secondi in termini di tempo complessivo di gara, per cui una crescita c’è stata. Naturalmente non mi posso accontentare e di sicuro cercherò di fare meglio nel prossimo appuntamento ad Estoril, intanto però voglio ringraziare il Team per il gran lavoro che sta facendo con me>. Il suo percorso mondiale proseguirà quindi ad Estoril, in Portogallo, dove si correrà nel weekend del 21 e 22 maggio per il round 3.