Piazza Costa, interviene la presidente di Confcommercio Fano Marcolini
“Bene la sensibilità verso il patrimonio archeologico ma è necessario tenere in considerazione gli interessi di tante attività commerciali della nostra città”. La presidente di Confcommercio Fano Barbara Marcolini interviene nel dibattito sugli scavi di piazza Andrea Costa. Nei giorni scorsi il sindaco Serfilippi e l’assessore Ilari hanno chiarito che a dettare la linea è la Sovrintendenza e che si andrà in profondità per altri 40 centimetri: “Fondamentale in questa discussione è avere il polso del tessuto economico. Bene l’accelerata che sta imprimendo la nuova amministrazione ai lavori. Se da una parte sono comprensibili gli interessi culturali e storici, non si possono non tenere in grande considerazione quelli di chi in quella piazza lavora, dai commercianti in sede fissa agli ambulanti che finora hanno sostenuto diversi sacrifici e dovranno continuare a farne. Stiamo parlando di centinaia di famiglie. La preoccupazione è tanta. E poi ci sono delle scadenze da rispettare per quanto concerne la fine lavori. Essendo realizzati con fondi Pnrr devono essere terminati e rendicontati entro il 2026 pena la perdita del finanziamento. E in questo caso ci rimetteremo tutti”. Nel dibattito c’è chi spinge per scavi più approfonditi: “Giusto che il cantiere non si fermi e rispetti il cronoprogramma. Sui risultati che le esplorazioni conseguiranno, siamo d’accordo con il professore Clini che ha indicato la strada di studiare, rilevare e digitalizzare i resti e collegarli alla rete tridimensionale topografica e 3d della città romana di Fano già esistente. Insomma si possono sfruttare le più avanzate tecnologie per una valorizzazione comunque spettacolare. Come Confcommercio da anni siamo in prima linea nella promozione del territorio e della Città, tanto che nell’ambito del progetto Itinerario della Bellezza abbiamo realizzato anche l’Itinerario Archeologico con ampio spazio dedicato a Fano”.
Chiara la posizione di Giorgia Gaggi del bar Mary di piazza Costa, che parla a nome di tanti colleghi: “E’ facile parlare di scavi, ma qui in ballo ci sono gli interessi di tante attività commerciali e famiglie che stanno vivendo grandi disagi. Non ci sembra che stia emergendo qualcosa di chissà che rilevanza e comunque, non essendo certo insensibili nei confronti della storia della nostra città, ci sono oggi tanti altri mezzi per la giusta valorizzazione”.