Riceci, Paolini replica ad Aguzzi: «La Provincia si prende le sue responsabilità, ma non si assume colpe che non ha»
Il presidente: ‘Il procedimento in corso per legge ha i suoi tempi tecnici. Se c’è qualcuno che tergiversa è la Regione, che non ha fornito l’interpretazione autentica sottraendosi alla richiesta del consiglio provinciale’
«La Provincia non ha nessun problema ad assumersi le responsabilità. Ma non si assume le colpe che non ha». Lo dice il presidente Giuseppe Paolini, dopo le recenti dichiarazioni dell’assessore regionale Stefano Aguzzi in merito al progetto della discarica di Riceci («E’ nelle competenze del presidente bloccare l’iter. Perché l’Ente non si muove?», ndr). Precisa il presidente: «Primo punto: c’è un procedimento in corso, che in base alle norme ha i suoi tempi tecnici. Qui nessuno sta nicchiando su nulla, come viene fatto intendere. E non è Paolini che ha la competenza di bloccare l’iter. Il procedimento amministrativo ricade nelle funzioni proprie dei tecnici e dei dirigenti. Tutto questo per legge». Ulteriore considerazione: «Non chiudere subito il procedimento amministrativo, come detto da Aguzzi, non significa che la Provincia stia tergiversando sulla questione. E il fatto che l’iter stia seguendo il suo corso nel procedimento amministrativo non vuol dire che io non sia politicamente contrario all’impianto, come dimostra la posizione presa dal consiglio provinciale. Che ha reputato il progetto sovradimensionato per la necessità del territorio e impattante sotto ogni profilo. In questo senso non credo di dovere prendere lezioni in fatto di tutela ambientale, considerata anche la mia storia personale». Aggiunge il presidente: «Se c’è un soggetto che sta tergiversando, piuttosto, è la Regione. Che deve fornire risposte che ancora non ci sono state date, perché l’interpretazione autentica non è arrivata. A tutt’oggi, dunque, la Regione si è sottratta a una formale richiesta del consiglio provinciale». Conclude Paolini: «Il parere degli uffici dell’assessorato citato da Aguzzi è una cosa, l’interpretazione autentica su come vada applicata la previsione regionale sulle distanze dai centri abitati degli impianti è un’altra. E deve pervenire dall’assemblea legislativa regionale, ovvero lo stesso organo che ha adottato la previsione oggetto di interpretazione. Se Aguzzi vuole fare definitiva chiarezza siamo ancora in attesa».