RICORDARE: BLACK MUSIC & JAZZ REVIEW

Erano bei tempi, anche se per ricevere quella rivista musicale tanto agognata dovevi aspettare mesi e dovevi pure soffrire per sottoscrivere l’oneroso abbonamento con tanto di pagamento anticipato e bonifico estero in valuta (la carta di credito non era accettata).

Erano bei tempi perché quella rivista assumeva per te un valore grandissimo, ti faceva sentire uno dei pochi eletti a poterla sfogliare.

Quando arrivava il nuovo numero di Black Music non ci si limitava a sfogliarlo, si prendeva una matita colorata (quelle metà rosse e metà blu) e si segnavano tutte le novità discografiche da tenere d’occhio; la vista era l’unico senso soddisfatto perché per ascoltare le canzoni dovevi per forza acquistare il disco, YouTube era ancora di là da venire.

Black Music è stata una delle prime riviste musicali britanniche ad occuparsi di musica soul, R&B, jazz e sicuramente la prima a scrivere di musica reggae.

Il numero 1 del mensile esce nelle edicole inglesi nel mese di dicembre 1973, la copertina è dedicata a Stevie Wonder che aveva da poco pubblicato il suo grande album Innervisions.

Con il numero di aprile 1978 la rivista cambia nome e diventa Black Music & Jazz Review avendo deciso di dare più spazio a contemporary jazz e fusion, generi musicali molto seguiti nel Regno Unito alla fine degli anni ‘70.

Il primo editor di Black Music è Alan Lewis e capo redattore è Ray Coleman; seguono Tony Cummings e Geoff Brown.

Nel 1978 cambio della guardia, il nuovo direttore è Chris May che firmerà il magazine fino al 1984. Black Music, ormai identificato semplicemente con la sigla BM, nel mese di luglio dello stesso anno viene assorbito dalla rivista gemella Blues & Soul.

Black Music & Jazz Review è stata una preziosa guida per tanti operatori dell’informazione musicale in tempi in cui tenersi aggiornati non era cosa semplice; le rubriche più gettonate erano quelle dedicate alle recensioni (Albums e New Releases) alle classifiche (Charts) oltre a Hey Mr. DJ, What’s Going On e l’indimenticabile colonna di musica soul curata da Dave Godin.

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