SOSPENSIONE DELL’ASP: I SINDACI CHIEDONO ALLA REGIONE DI RISPETTARE LE DECISIONI DEI 9 CONSIGLI COMUNALI

“Siamo fortemente preoccupati per la modifica legislativa proposta dalla Regione che, con una norma fatta su misura contro il nostro territorio, blocca di fatto il percorso verso l’ASP dell’Ambito Sociale  6. Sarebbe già stata una forzatura se lo stop fosse stato imposto in corso d’opera. Figuriamoci ora che questa imposizione arriva a percorso quasi ultimato, visto che è stato approvato dai tutti i 9 Comuni”. I sindaci dell’Ambito Sociale 6 tuonano contro la decisione del Consiglio Regionale: con la modifica della Legge Regionale 19/2022 contenuta nell’articolo 12 della proposta di legge 238 di Stabilità 2024, la Regione Marche intende sospendere il procedimento amministrativo e vanifica di fatto la volontà dei 9 comuni di trasformare l’Ambito Sociale 6 dall’attuale modello di convenzione in Azienda Pubblica di Servizi alla Persona ASP.

“Appena avuta questa notizia – afferma il presidente dell’ATS 6 Dimitri Tinti – , abbiamo concordato di percorrere il canale del dialogo tra istituzioni inviando una lettera al presidente della giunta regionale Acquaroli, al presidente dell’assemblea legislativa Latini e ai componenti della commissione consiliare competente con cui abbiamo chiesto che venga rispettata l’autonomia degli enti locali, riconosciuta dal Titolo V della Costituzione, legittimamente espressa dai 9 comuni dell’Ambito Sociale 6 attraverso l’approvazione dei rispettivi Consigli Comunali, in coerenza con il quadro normativo regionale. Inoltre, la giustificazione della mancata coincidenza degli ambiti sociali con i distretti sanitari sembra più un pretesto, sia perchè nel nostro contesto accorpare Ambito 6 e Ambito 7 sarebbe auspicabile, sia perché rappresenta una prerogativa della stessa Regione Marche che avrebbe dovuto realizzare entro la fine del 2023”.

“Pare che dietro questo stop ci sia il chiaro intento di impedire all’ASP di nominare l’amministratore unico, in carica per 5 anni, come previsto tassativamente dalla normativa regionale – chiosa il consigliere delegato di Terre Roveresche Luciano Barbetta – Tutti i sindaci si sono impegnati a scegliere una figura disponibile a ricoprire l’incarico per 1 anno al fine rispettare le scelte dei futuri amministratori locali. Sarebbe sconcertante se la motivazione fosse questa e auspichiamo che prevalga il senso di responsabilità e la sensibilità nei confronti dei soggetti più deboli”.

“Siamo alquanto sconcertati da questa possibile interruzione che compromette un faticoso e prezioso lavoro collegiale . È poi inaccettabile la mancanza di risposta da parte della Regione – osserva il sindaco di Mondavio Zenobi -, considerando che la sospensione di questo procedimento potrebbe pregiudicare la continuità dei servizi essenziali erogati alle persone più fragili e vulnerabili. La proposta legislativa attuale ignora le deliberazioni unanimi dei Consigli Comunali e rischia di compromettere la volontà degli enti locali di costituire l’ASP”.

“Si tratta di un inquinamento politico – spiega Alessandro Avaltroni – di una parte della politica di Fano che si è intromessa in un percorso istituzionale che vuole migliorare la qualità della vita dei cittadini, rendendo accessibili e capillari gli interventi soprattutto nei Comuni più piccoli. C’è una forte amarezza poiché se qualcuno avesse avuto delle rimostranze, l’avrebbe potuto evidenziare quando abbiamo dato avvio a questo lavoro lungo, faticoso e impegnativo”.

“E’ un percorso che va avanti da oltre tre anni – fa sapere il sindaco di Pergola Simona Guidarelli – e che ha visto la partecipazione e il confronto con le organizzazioni sindacali e il Terzo Settore. Pertanto, la motivazione di sospendere al 30 giugno, ovvero a dopo le elezioni amministrative, è ingiustificata e rappresenta una grave mancanza di rispetto nei confronti nel lavoro svolto per un progetto territoriale che vuole migliorare i servizi sociali sia dal punto di vista qualitativo e quantitativo”.

I Sindaci esprimono la preoccupazione per l’incertezza sull’organizzazione dei servizi sociali essenziali considerato che la Legge interverrebbe dopo le scelte unanimi dei 9 Consigli Comunali, vanificando la costituzione dell’ASP, quindi il rafforzamento istituzionale dell’Ambito Sociale 6 e il potenziamento della gestione associata degli interventi sociali su tutto il territorio. Infatti, l’attuale modello di convenzione con delega al comune capofila per la gestione associata scade a fine 2023 e sarà probabilmente necessario un atto del Comitato dei Sindaci nei prossimi giorni per valutare e decidere come proseguire.

Infine, i Sindaci ribadiscono la necessità di salvaguardare il procedimento in corso, auspicando una valutazione attenta della situazione nell’ottica di una leale collaborazione. “Chiediamo con urgenza – concludono i sindaci – una risposta chiara e un incontro istituzionale prima della seduta dell’Assemblea legislativa delle Marche. La comunità che rappresentiamo merita rispetto e considerazione alle legittime istanze degli enti locali”.

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