“THE GAME I’D NEVER PLAY”, IL SECONDO ALBUM DEI SICKTALE

Ti è mai capitato di sentirti parte di un gioco fatto di regole non tue e terribilmente sbagliate? Ti è mai venuta voglia di lasciar perdere, alzarti e magari pensare di cambiare gioco?

Bhe, sai cosa?Non puoi.Nessuno può.Gli eroi che cambiano il mondo da soli esistono solo al cinema e nei racconti di fantasia, questa invece è la vita vera.Ma siamo pur sempre giocatori e non pedine.Non c’è nessun Grande Malvagio che controlla tutto, e rendersi conto che possiamo avere un ruolo in questo gioco, seppur complicatissimo, è già un inizio.

Il Grunge, più che un genere musicale, è sempre stata un’attitudine, un modo di comunicare: disilluso, acido, ruvido, ma consapevole e sincero, ed è ispirandosi a questo linguaggio che i Sicktale hanno dato seguito al secondo full-lenght “The Game I’d Never Play”.Non vorresti, ma ci sei dentro fino al collo.

Dopo l’album d’esordio “Birthday In a Scrapyard” del 2020, i Sicktale tornano con un nuovo lavoro dal titolo “The Game I’d Never Play”.

I primi 4 singoli estratti: Sledge Dogs, Branded, Fiberboard e Fade, sono solo un assaggio del sound e delle tematiche trattate.

10 tracce che puntano lo sguardo sul mondo che ci circonda e sugli eventi che hanno caratterizzato gli ultimi 4 anni: guerra, disinformazione, complottismi e dietrologie di ognigenere, fame, avidità e follia, ma anche consapevolezza e voglia di reagire, di capire quale sarà la nostra prossima mossa.

​​I Sicktale nascono nel 2018 e il loro sound ha radici profonde negli anni ’90, quando i riff di chitarra e le armonie vocali erano la spina dorsale della Musica Rock.

​Nel 2023 la band firma con l’etichetta Sorry Mom!.​

TRACKLIST:

01 THOUGHTS

Brano strumentale che introduce quelli che saranno, come suggerisce il titolo, i pensieri che daranno vita alle successive 9 tracce.

02 SLEDGE DOGS

Oggi abbiamo accesso a una molteplicità di informazioni, situazione che ci agevola, ma non ci rende padroni di ogni materia.

In questi anni stiamo vedendo il proliferare di tuttologi, complottisti e dietrologisti che, spesso ad arte, si sono ritagliati spazi senza avere alcun tipo di competenze, cavalcando le frustrazioni di un mondo in difficoltà.

03 BRANDED

Viviamo un’epoca di marketing selvaggio, dove ogni movimento e ogni transazione viene tracciata.

La maggior parte dei prodotti che acquistiamo non sono fatti né per durare, né per essere riparati, bensì sostituiti, e con una data di scadenza ben precisa.

La parola d’ordine è “fidelizzazione del cliente”, ed il valore di ognuno di noi sembra essere non tanto per ciò che è in grado di produrre, ma per ciò che è in grado di consumare.

Questo è il mercato e il mercato ha bisogno di servi, come un collezionista, ci troverà tutti.

04 ALL THE WAY DOWN

Vi siete mai soffermati a pensare, anche solo per un momento, a cosa vuol dire vivere in un contesto dove il giorno prima conducevi una vita che pensavi normale, felice, avevi progetti per il futuro, parenti, amici e poi un bel giorno qualcuno decide che non è più così e tutto quello che tu davi per scontato ti viene portato via?

In questa quarta traccia torna il tema della guerra, volgendo lo sguardo verso chi, pur non volendolo, si ritrova a doverla combattere, ad andare fino in fondo.

05 YESTERDAY AGAIN

Che lo si voglia o no, il passato torna sempre.

In un modo o nell’altro ci portiamo dietro ciò che abbiamo fatto e cosa siamo stati e spesso la cosa non è facile da sopportare.

Si può provare a far finta di niente e tentare di chiudere il libro dei ricordi ma prima o poi qualche foto sbiadita tornerà a farsi vedere anche se abbiamo voluto dimenticarcene in tutti i modi e quello è il momento in cui è di nuovo ieri.

06 FIBERBOARD

Ogni giorno le cronache riportano bollettini di guerra, attentati, femminicidi e soprusi di ogni genere, tutto a distanza di poco tempo da una pandemia che avrebbe dovuto avvicinarci e renderci migliori.

In un mondo che si sta disgregando, diventa un’esigenza isolarsi dalla realtà, cercando conforto in una bolla che allontani da tutto e da tutti.

Questo brano esorta, anche nei momenti più bui, a non abbandonarsi, ma a guardarsi dentro per ritornare più forti.

07 AFGHANISTAN

Questo brano è stato scritto a seguito del ritiro delle truppe NATO dall’Afghanistan nel maggio del 2021.

Dopo un ventennio di presenza occidentale (l’ennesima occupazione) il paese è stato riconsegnato a tempo di record ai Talebani.

Negli anni 70 l’Afghanistan era di fatto un modello di stato laico; nella capitale afghana era donna il 40% dei medici, il 70% degli insegnanti e il 15%dei deputati.

La domanda è quindi semplice: in cinquant’anni come c***o è stato possibile?

08 FADE

Non c’è niente di più doloroso del perdere una persona cara e del rendersi conto della propria impotenza davanti a certi eventi.

Si dice che il tempo lenisce il dolore, ma è solo un modo di dire.

09 THE HAMSTER WHEEL

Cos’hanno in comune un criceto, le vie di fuga e le ossessioni?

Apparentemente niente, ma se cambiamo prospettiva e mettendo noi stessi al posto del criceto la cosa comincia a prendere forma.

Tutti noi viviamo in gabbie virtuali che sono fatte delle nostre routine quotidiane: ci svegliamo, andiamo al lavoro, torniamo casa, ceniamo in famiglia, andiamo a dormire e il giorno dopo si ricomincia.

Per fortuna esistono le vie di fuga per evadere da tutto ciò e spesso sono fatte delle nostre passioni: sport, musica, cinema, video games, letteratura, ma anche amicizie e vita sociale.

Ma cosa succede quando una passione si trasforma in ossessione?

Quando quello che dovrebbe farci evadere dal quotidiano diventa esso stesso il quotidiano, qualcosa di cui non possiamo farea meno, che condiziona ogni pensiero della nostra giornata?

Come un criceto sulla sua ruota corriamo convinti di essere liberi, in realtà abbiamo solo cambiato gabbia.

10 THE MEANING

L’album si conclude con questa traccia che riprende lo stesso tema melodico della prima e tira le somme di tutti i pensieri che hanno preso vita nelle precedenti tracce.

Il ritornello è una citazione presa dal “Signore degli Anelli” di Tolkien, volta ad infondere speranza per il futuro e dice che – Non tutti coloro che vagano si sono persi – ma è anche vero che – Non tutti coloro che si fermano è perché sono arrivati a destinazione -.

Viviamo tempi strani.

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