UN ALBUM RICCO DI INTROSPEZIONE PER IL TRIO LOMBARDO
I Mattatoio N5 tornano col secondo album “Non Devi Usare Gli Occhi”, confermando nuovamente la forza di una vena compositiva mai banale.
Il nuovo lavoro in studio del trio nasce dalla profonda necessità di guardarsi dentro, con l’obiettivo di evolversi prima di cominciare a scrutare il mondo esterno e subirne le influenze.
Ogni canzone è espressa nella propria singolarità, come fosse una bolla a sé stante: ciascuna racchiude una forma di vita che va oltre il suo essere fisico.
L’idea di lasciare intatta la purezza del suono senza l’uso di voci o significati linguistici è legata alla visione del suono come ultimo baluardo della fisicità, riconnettendosi alla teoria della fisica moderna secondo la quale ogni cosa conosciuta è solo un “riverbero”.
Ogni cosa vibra e, dove c’è vibrazione, c’è suono.
Quello contenuto in questo disco è una parte delle vite dei Mattatoio N5.
I Mattatoio N5 sono un gruppo strumentale di Sermide (MN). Vagano sperimentalmente tra diversi generi musicali, ma con mete precise e definite: Post-Rock, Blues e Stoner disegnano un prototipo musicale che a loro piace definire Rotten Blues.
La band è composta da Alessandro Alberti (Destroyer, Le Soffitte di Anna) alla batteria, Claudio Ghiretti (Bianconiglio, Find the Dog) al pianoforte e Antonio Penoni (Digital) alla chitarra che dal 2021 sostituisce Matteo Zibordi.
Nel dicembre 2017 esce il loro primo disco, “Kate Moss nuda e morta”, anticipato dal singolo Penelope.
Nel 2020 viene invece pubblicato il secondo lavoro in studio: “Non devi usare gli occhi” da cui sono stati estratti i singoli “A te fra duemila anni Vol.1”, “A te fra duemila anni Vol. 2” e l’ultimo “Amphibia”.
La band sta attualmente lavorando al terzo disco, che si chiamerà Herbarium.