UN VIAGGIO NELLO SPAZIO PROFONDO CON GLI ‘ANGELS OF LIBRA’
“Revelations” è il nuovo album della combo retro-soul tedesca Angels of Libra realizzato in collaborazione con vari ospiti.
Dopo essersi mostrati all’altezza del soul nudo e crudo, del Northern soul e di strumentali psichedelici, gli Angels of Libra si lasciano alle spalle tutte le questioni terrene per lanciarsi nello spazio con il loro nuovo album “Revelations”.
Fin dalla prima traccia, il loro secondo album segna un allontanamento dalle preoccupazioni terrene e pone le basi musicali per un mondo in cui non hanno nulla da dimostrare e nulla da perdere. Completamente organico e tuttavia aiutato da macchine e guarnito con suoni sintetizzati, il disco presenta quattro vocalist ospiti, così come gli stessi Angels alla voce con il vocode.
Inizialmente, negli studi Yeah! Yeah! Yeah! di Dennis Rux, era stato prenotato come session per l’album anche Nathan Johnston che ha però dovuto annullare con breve preavviso a causa delle restrizioni di viaggio dovute alla pandemia. Imperterriti, gli Angels sono andati comunque avanti, hanno scritto e registrato la maggior parte di quello che sarebbe diventato il loro secondo album, trasformando il malessere della pandemia in una dichiarazione dolcemente oscura su un mondo in subbuglio.
L’apertura dell’album va inesorabilmente alla deriva dello spazio con “The only thing left”, lasciandosi alle spalle la paura di un viaggio verso l’ignoto e ponendo le basi per rivelazioni musicali a volte sorprendenti.
La title track “Revelations” richiama le canzoni più oscure dell’album di debutto degli Angels e presenta la voce familiare di Nathan Johnston, con cui gli Angels hanno fatto coppia per quella pubblicazione. Il brano, dalle ‘rivelazioni’ quotidiane di conflitto e dolore, trasporta la disperazione di una vita fuori equilibrio.
“House of Zeus” irrompe con una voce elettronica fuori campo che racconta la storia di Ganimede, la cui bellezza ha portato Zeus a rapirlo per presentarlo alle sue baldorie ubriache.
La strumentale “Ganimed” riprende da lì, vagando nello spazio in una pigra domenica mattina all’indomani di una delle feste di Zeus.
“Gabriel”, con l’impressionante cantante dei Rhonda, Milo Milone, è una canzone stoica ma incredibilmente bella sul senso di disperazione per ciò che non doveva essere.
“Where did it all go?” è accompagnata da un’antica drum machine che ronza attraverso una relazione che dura da troppo tempo.
“In & out” mette in mostra Jean Cortis, in una esuberante celebrazione dell’amore e dello scopo nello spazio.
Gli oscuri strumentali “Raphael” e “Kung-fu noir” potrebbero essere la colonna sonora di una passeggiata nello spazio, girati con un’estetica noir francese vagamente asiatica.
Nel visionario “Ayahuasca” una voce vintage fuori campo descrive in modo monotono le caratteristiche delle immagini satellitari su un groove ipnotizzante e minimale e costruendo, prima di lanciarsi, un ampio ponte che contrasta la bellezza della Terra con la desolazione di ciò che le abbiamo fatto, mentre gli occhi della NASA guardano impotenti dal cielo.
L’album “Revelations” degli Angels of Libra è pubblicato dall’etichetta Waterfall Records.