Uncem Marche, dati ISPRA: le Marche tra le regioni italiane con meno incendi nel 2024
Appena 39 ettari totali percorsi dal fuoco, di questi, 16 ettari erano superfici forestali, non sono presenti incendi su aree protette specifiche nella regione. Un invito a scoprire la montagna e i borghi marchigiani con rispetto e responsabilità, tra cultura, natura e sapori autentici

Secondo i dati ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), nel 2024 le Marche sono state tra le regioni italiane meno colpite dagli incendi boschivi, con soli 39 ettari totali bruciati di cui 16 ettari di superfici forestali e nessuna area protetta coinvolta. Un dato confortante che testimonia l’efficacia della prevenzione e del presidio del territorio, ma di fronte a un’estate 2025 già segnata da temperature record, non è il momento di abbassare la guardia.
Le aree interne marchigiane (monti, colline, borghi, foreste, sentieri, parchi naturali) stanno diventando una delle destinazioni privilegiate per un turismo in cerca di autenticità: cibo di qualità, vini autoctoni, arte diffusa, paesaggi silenziosi, storia millenaria. È questo il patrimonio che accoglie chi sceglie la montagna d’estate, ma è un patrimonio da tutelare.
“Il buon dato sugli incendi 2024 ci conforta e premia la prevenzione – afferma Giuseppe Amici, Presidente di UNCEM Marche – ma non può illuderci. Le alte temperature di giugno 2025 e la siccità in corso sono segnali concreti. Il rischio incendi, anche in montagna, non è una possibilità remota. Per questo invitiamo tutti, cittadini e turisti, a vivere i nostri territori con rispetto, consapevolezza e responsabilità”.
Il 2024 ha mostrato come nelle Marche, più che nei boschi, gli incendi si siano sviluppati soprattutto in aree agricole e di transizione vegetazionale, proprio quelle che segnano il confine tra paesaggio rurale e zone urbanizzate.
“Non basta dire che le Marche bruciano poco, perché la nostra regione è comunque esposta, soprattutto oggi, con un clima che sta cambiando sotto i nostri occhi” – sottolinea Giancarlo Sagramola, Vicepresidente di UNCEM Marche. “Le Marche sono la terra delle comunità montane, dei borghi diffusi e dei boschi: un patrimonio prezioso che va protetto con azioni concrete e decisive. Un impegno già avviato dalle Unioni Montane, attraverso interventi mirati come la manutenzione delle piste tagliafuoco fondamentali per prevenire e gestire gli incendi che possono anche diventare percorsi naturalistici per gli escursionisti. Altrettanto importanti sono le autorizzazioni che si rilasciano per favorire una corretta gestione dei boschi privati e delle comunanze agrarie”.
I dati ISPRA confermano che nessuna area protetta è stata colpita dagli incendi nel 2024 nelle Marche, un risultato positivo che dimostra quanto possa funzionare il presidio del territorio, ma il caldo anomalo di questo giugno con punte di 40 gradi in varie località italiane e mari più caldi di 5 gradi rispetto alle medie, ci dice che nessun territorio è più “al sicuro” per definizione.
UNCEM Marche invita quindi a scegliere le aree interne come meta per l’estate, ma non come un parco giochi, bensì come una casa comune. La bellezza dei monti marchigiani va gustata con calma, la loro ricchezza va rispettata. In montagna non si lascia nulla se non impronte, e si porta via solo memoria.
Chi visita questi territori è invitato a non accendere fuochi fuori dalle aree autorizzate, a non gettare mozziconi o rifiuti nei sentieri o nei prati, a rispettare i divieti temporanei nei periodi di massimo rischio incendi. È importante informarsi sui piani di prevenzione attivi e ricordare sempre che ogni gesto ha un impatto sul paesaggio e sulle comunità che lo abitano. UNCEM Marche continuerà a monitorare, supportare i Comuni e le Unioni Montane e promuovere un modello di sviluppo che mette al centro la cura del territorio come leva di rilancio economico e sociale. Perché abitare, amare e visitare la montagna è una scelta politica e culturale.
Nella foto in alto il Il Presidente di UNCEM Marche Giuseppe Amici, sotto il Il Vicepresidente di UNCEM Marche Giancarlo Sagramola e in basso il Monastero di Fonte Avellana Parco Naturale del Monte Catria