Attrattività del Borgo di Gradara: opere compiute e stato degli interventi in corso del PNRR Piano Nazionale di Resistenza e Resilienza
Il Comune di Gradara presenta le opere concluse e lo stato degli interventi in fase di realizzazione finanziati dall’Unione Europea Next Generation EU grazie al bando PNRR “Attrattività dei Borghi Storici” del Ministero della Cultura
Dagli studi sulla Rocca di Zanvettori e il riallestimento dell’Armeria, alla riqualificazione della Torre dell’Orologio per ospitare lo scriptorium del calligrafo; dalla ricostruzione di strumenti musicali antichi per il laboratorio di organologia, al potenziamento di nuovi servizi e attività didattiche e progetti di gaming per l’educazione al patrimonio culturale e immateriale: ecco i traguardi finora raggiunti nel percorso di “Rigenerazione e rifunzionalizzazione del borgo di Gradara per un Rinascimento dell’artigianato storico e artistico”
Un milione e seicentomila euro di risorse stanziate per l’attuazione di iniziative di rigenerazione culturale e
sociale volte alla valorizzazione del patrimonio diffuso e alla promozione turistica dei piccoli centri: nel 2022 Gradara è stato l’unico Comune della provincia di Pesaro Urbino ad aggiudicarsi i preziosi finanziamenti dell’Unione Europea – Next Generation EU – destinati al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) per il Bando “Attrattività Piccoli Borghi Storici” del Ministero della Cultura i cui assegnatari sono stati resi noti con la pubblicazione del decreto del Segretario Generale 7 giugno 2022, n. 453 inerenti la linea B M1C3-12. Gradara ha ottenuto questi importanti finanziamenti presentando un complesso progetto denominato “Rigenerazione e rifunzionalizzazione del borgo di Gradara per un rinascimento dell’artigianato storico e artistico” che rappresenta una ibridazione tra cultura, formazione, impresa, tecnologia ed arte, con un’attenzione agli aspetti dell’inclusione e all’innovazione sociale. Un’impalcatura progettuale articolata in sette “Linee di Azione” coniugate in quattordici interventi con quindici risultati attesi. Pur attraversando ambiti e settori diversi gli interventi sono coordinati, strettamente interconnessi e orientati al perseguimento di obiettivi generali condivisi che mirano all’incremento dell’attrattività e alla valorizzazione del patrimonio culturale di Gradara, alla diffusione della sua conoscenza e alla creazione di nuove opportunità di lavoro.
Nella conferenza pubblica del 9 aprile 2025 – tenutasi presso la Rocca di Gradara -sono stati presentati gli interventi conclusi nel 2024 (nel rispetto del cronoprogramma) e quelli in fase avanzata di realizzazione. Presente il Sindaco Filippo Gasperi insieme ad Assunta Gerboni, coordinatrice amministrativa del progetto del Comune di Gradara e Federico Mammarella, presidente di Gradara Innova. In collegamento Massimiliano Gatto di Bepop srl, società che ha fornito supporto tecnico/amministrativo alla progettazione.
“In questa fase del progetto di rigenerazione e rifunzionalizzazione del nostro borgo – esordisce il Sindaco Filippo Gasperi – ci sembra opportuno fare finalmente il punto mostrando i risultati concreti ai quali siamo giunti lungo questo percorso così importante, intrapreso allo scopo di riscoprire e recuperare il nostro straordinario patrimonio culturale e immateriale che si manifesta in quella artigianalità su cui si fonda la nostra identità e le cui origini si perdono nel Medioevo. Agli artigiani, depositari di questi saperi, è data la possibilità di operare e divulgare le proprie conoscenze trasmettendole alle presenti e future generazioni, creando un prezioso ponte tra passato e presente che può tradursi in esperienze formative e in nuove opportunità di lavoro per i giovani. Questi mestieri senza tempo si esercitano inoltre in ambienti ricavati all’interno di antiche strutture del borgo appositamente riqualificate, che vengono in questo modo non solo recuperate nella loro integrità ma anche rese luoghi vivi dove si lavora e si apprende. Gradara si caratterizzerà sempre di più non solo come una rilevante meta turistica della Regione Marche ma anche come destinazione culturale grazie alla valorizzazione di questa preziosa cultura dell’artigianalità che rende unico il nostro Paese e alla volontà di preservare e raccontare la nostra memoria storica locale”
Ecco in sintesi gli interventi con le dichiarazioni di responsabili e curatori
Ricerca storica e studi sulla figura di Umberto Zanvettori
La storia del borgo di Gradara è profondamente legata a quella della sua Rocca; un rapporto tanto inscindibile da portare i suoi abitanti a chiamare “Castello” il nucleo abitativo racchiuso all’interno della cinta muraria medievale. Dalle Signorie che hanno edificato e abitato la fortezza tra Medioevo e Rinascimento fino ad arrivare al Novecento con l’ultimo proprietario della Rocca, Umberto Zanvettori, il tempo ha impresso in ogni era una propria testimonianza che oggi ci restituisce la visione di una preziosa e multiforme identità culturale da continuare a tutelare e da tramandare alle generazioni del futuro. Proprio agli anni cruciali e finora poco indagati del Novecento e all’emblematica figura di Zanvettori è stato dedicato l’intervento n° 13 (LINEA DI AZIONE Realizzazione di iniziative per l’incremento della partecipazione culturale per l’educazione al patrimonio delle comunità locali) conclusosi nel 2024.
Una meticolosa e accurata ricerca documentaria condotta dallo storico dell’arte Fabio Fraternali per il reperimento di informazioni sulla vita di Zanvettori, al suo ruolo di committente dei restauri della Rocca di Gradara e quello di collezionista. La ricerca si è concentrata in varie biblioteche e archivi siti nella provincia di Pesaro e Urbino ed è poi proseguita fuori regione presso le principali biblioteche bolognesi, presso la Fondazione Zeri e diversi istituti di Roma. Le significative ed inedite notizie emerse sono state integrate dalle testimonianze dirette delle nipoti di Alberta Porta, moglie di Umberto Zanvettori ed ultima castellana della Rocca.Tutti i risultati sono confluiti nel volume pubblicato da Metauro Edizioni dal titolo “Da Zanvettori all’ultima castellana. Gli anni che cambiarono la storia di Gradara”. e nella mostra allestita dall’8 dicembre 2024 al 2 giugno 2025 nel percorso di visita della Rocca: “Da Zanvettori all’ultima castellana. Le stanze private della Rocca di Gradara” – a cura di Stefano Brachetti, Direttore della Rocca Demaniale di Gradara e Fabio Fraternali
Stefano Brachetti, Direttore della Rocca Demaniale di Gradara:
“Negli ultimi tempi il Comune di Gradara ha avviato un’operazione di valorizzazione culturale che amplia e diversifica l’offerta turistica del borgo in particolare con con l’apertura del MARV. Analogamente, la Rocca di Gradara – che si è riconfermata, anche per il 2024, come museo più visitato delle Marche – ha intrapreso un programma di valorizzazione del proprio patrimonio sia con il riallestimento dell’armeria (tuttora in corso) che con il ripensamento della narrazione museologica esemplificata dalla mostra Da Zanvettori all’ultima castellana. Le stanze private della Rocca di Gradara (fino al 2 giugno). Dalla mostra infatti, prende l’avvio una progressiva operazione di restauro e riallestimento degli ambienti che evidenzia l’aspetto di “casa museo” caratterizzante l’ultimo secolo di storia dell’edificio.
Queste operazioni sono però frutto di studi che stanno progressivamente venendo alla luce, da quelli presentati oggi sull’arte gradarese e sulla figura di Umberto Zanvettori, a cui si deve il recupero della Rocca a partire dal 1920, a quelli che saranno pubblicati a breve sui risultati della complessa indagine condotta dalle università marchigiane.
Un lavoro lungo e accurato quindi, che confermerà Gradara come importante polo turistico della regione, ma lo renderà ancora più ricco culturalmente, grazie alla sinergia tra il Comune, la Direzione Regionale Musei Marche e le altre importanti istituzioni culturali del territorio”.
Fabio Fraternali, Storico dell’Arte
“In occasione del centenario della fine dei restauri della Rocca di Gradara ha preso avvio una ricerca sulla figura di Umberto Zanvettori, una ricerca volta non solo a riscoprire il profilo biografico dell’ingegnere bellunese che, negli anni Venti del Novecento, ha acquistato e restaurato la Rocca, ma di colui che è stato il vero fautore della nascita del mito legato a Paolo e Francesca a Gradara. Le ricerche condotte presso archivi e biblioteche della provincia di Pesaro e Urbino, Bologna, Roma e Belluno hanno portato alla scoperta di importanti documenti che chiariscono, finalmente, gran parte dei punti interrogativi legati alla figura di Zanvettori e ci hanno permesso altresì di conoscere meglio anche il contesto familiare dello Zanvettori, in particolar modo le sue due consorti: Mariquita e Alberta (l’ultima castellana). Oltre alla ricerca documentaria, un importante apporto alla conoscenza della storia recente della Rocca ci è stato dato dalla memoria, dai ricordi dei discendenti di Umberto e Alberta, tramandati di generazione in generazione, memorie che ci hanno permesso, tra le altre cose, di capire la ragione che spinse Umberto all’acquisto della Rocca malatestiana. Questa ricerca ha permesso la realizzazione della mostra dedicata a raccontare quel periodo cruciale e di un volume di studi dal titolo “Da Zanvettori all’ultima castellana. Gli anni che cambiarono la storia di Gradara”
Intervento n° 6 – Riallestimento Armeria Zanvettori
Umberto Zanvettori era anche collezionista di armi antiche e uno degli interventi del progetto (n°6 – LINEA DI AZIONE Realizzazione di attività per il miglioramento e la razionalizzazione della gestione dei beni, servizi e iniziative) si riferisce al riallestimento della sua Armeria presso la Rocca demaniale di Gradara. Le armi antiche raccolte da Zanvettori e dal padre, originariamente esposte nella cosiddetta Sala del Corpo di Guardia dopo il restauro della Rocca tra il 1921 e il 1923, erano state trasferite a Roma nel 1928, presso Castel Sant’Angelo, come compensazione dei debiti contratti per i lavori di recupero del complesso. Dopo decenni di dispersione in varie sale della Rocca, una selezione di questi manufatti è oggi tornata a Gradara, grazie alla mediazione della Direzione Regionale Musei Marche.
Il nuovo riallestimento dell’Armeria Zanvettori è stato realizzato sotto la supervisione dello studio Siroscape Architettura, con il coordinamento scientifico di Luca Baroni, Direttore della Rete Museale Marche Nord. Si tratta del primo intervento di museografia attiva dall’apertura al pubblico della Rocca, volto a restituire organicità e leggibilità a una collezione storica di grande valore.
Il nuovo allestimento ha riunito la collezione in un unico ambiente, restituendo coerenza all’esposizione e migliorando sensibilmente le condizioni di conservazione. Le nuove vetrine, appositamente progettate, rispondono agli standard museali internazionali e perseguono una doppia finalità: agevolare le operazioni di manutenzione da parte del personale e garantire l’accessibilità anche al pubblico più giovane. I cassetti collocati nel livello inferiore delle teche, infatti, consentono ai bambini di osservare da vicino – seppur protetti dal vetro – i dettagli delle antiche armi, rendendo la visita più coinvolgente e formativa.
Questo intervento rappresenta un importante passo avanti nella valorizzazione del patrimonio storico di Gradara, restituendo alla comunità e ai visitatori un frammento significativo della sua memoria storica.
Luca Baroni, Direttore Rete Museale Marche Nord
L’intervento da me seguito si è articolato in due fasi. La prima, condotta in stretta collaborazione con la Direzione Generale Musei Marche, ha riguardato il riallestimento dell’Armeria Zanvettori nella Rocca di Gradara. Le vecchie bacheche, un tempo disperse nelle varie stanze, sono state ricollocate nello spazio originariamente destinato all’armeria, al piano terreno, e sostituite con espositori di nuova generazione. Progettati secondo i più aggiornati standard museali internazionali, questi garantiscono la sicurezza del personale, facilitano le operazioni di manutenzione e restauro, e assicurano una migliore accessibilità per tutti, inclusi i visitatori più giovani. L’intervento ha restituito coerenza e centralità alla storica collezione di armi, aprendo la strada a un futuro ripensamento dell’intero percorso espositivo.
La seconda fase ha riguardato la valorizzazione del patrimonio artistico del Comune e della Rocca. Una prima campagna di documentazione fotografica, realizzata da Gilberto Urbinati, unita a un lavoro di ricerca negli archivi comunali, ha prodotto materiali preziosi, messi a disposizione di un gruppo di studiosi con competenze che spaziano dalla museografia all’archeologia. Da questo lavoro è nato il volume Gradara nella storia, nell’arte, nel mito, il primo testo storico-divulgativo di ampia tiratura dedicato a Gradara. L’opera raccoglie contributi che abbracciano un ampio spettro tematico – dalle tradizioni popolari alla museografia, dalla storia dell’arte al mito di Paolo e Francesca – offrendo uno strumento fondamentale per una lettura più ricca e consapevole di questo luogo straordinario.
Intervento n° 8 – Produzione di nuovi servizi e attività didattiche per favorire la conoscenza del patrimonio storico-artistico e naturalistico di Gradara
Intervento n° 9 – Allestimento aule formative, nuove aule didattiche – co-working gioco/public history
L’ampliamento dell’offerta educativa scolastica, turistica e locale, finalizzata al recupero della memoria storica cittadina e non solo, è stato pensato per rivolgersi in modo particolare ai giovani, minori e famiglie.
L’allestimento di nuove aule didattiche all’interno della Casa del Gufo, struttura situata nel centro storico di Gradara, e l’impianto di attività artigianali di alto profilo storico-culturale nel borgo – quali la bottega del calligrafo – sostengono un’offerta didattica capace di attrarre istituti di ogni ordine e grado a livello nazionale. Parimenti Il progetto di scoperta della figura di Umberto Zanvettori è stato divulgato e promosso con un calendario di concerti e incontri culturali tematici, realizzati con l’aiuto delle scuole e delle associazioni del territorio, per incrementare la partecipazione della comunità locale
Il potenziamento e la creazione di nuovi percorsi storico-naturalistici ha permesso di rafforzare il legame tra patrimonio culturale e naturalistico evidenziandone interazioni e legami in una prospettiva storica-.
La produzione di podcast con lezioni di storia della musica è invece finalizzata a creare un canale per l’ascolto e la conoscenza degli strumenti e dei repertori musicali in uso tra Medioevo e Barocco.
Particolare rilievo nella produzione di nuovi servizi e attività è stato dato al gioco, inteso come strumento privilegiato per esplorare la storia, le tradizioni e il patrimonio locale in modo interattivo e coinvolgente
Sara Benvenuti Direttrice Gradara Innova e Responsabile dei Servizi Educativi
“La mostra L’Arte del Gioco ( 23 settembre al 26 novembre 2023) e la mostra “Il Gran Gioco del Mondo. Giochi e stravaganze di Giuseppe Maria Mitelli” (22 settembre 2024 – 2 febbraio 2025), entrambe allestite al museo MARV e realizzate in collaborazione con la Civica Raccolta delle Stampe Bertarelli del Castello Sforzesco di Milano, hanno riscosso un grande interesse, rafforzando l’identità e la fama di Gradara come Città del Gioco. Queste esposizioni insieme agli eventi dedicati al tema ludico quali La Giornata Mondiale del Gioco (maggio) e Il Festival del Gioco Gradara Ludens (settembre) e alle iniziative di formazione come la Winter School di Cultura Ludica (novembre 2024) sono stati determinanti nella strategia di valorizzazione culturale e turistica del borgo. Parallelamente, l’ampliamento dell’offerta storico-naturalistica con la progettazione di nuovi itinerari per esplorare boschi e aree verdi nei dintorni del borgo, secondo una prospettiva di approfondimento storico, conferma l’impegno costante di Gradara nella promozione del patrimonio ambientale e culturale, rendendola una meta di riferimento per il turismo scolastico.”
Intervento n° 7 Riqualificazione torre dei camminamenti di Ronda e allestimento di un laboratorio/bottega dell’arte calligrafica
L’intervento è stato finalizzato alla ricostruzione e allestimento di una bottega di arte calligrafica presso la storica Torre dell’Orologio, posta all’ingresso del borgo Gradara e attraversata dai camminamenti di Ronda. Due locali all’interno della torre, ristrutturati e ricostruzione degli arredi storici e alla presenza in loco della strumentazione utilizzata dagli amanuensi, oltre che di un artigiano specializzato/calligrafo impegnato quotidianamente della produzione di manoscritti simili a quelli conservati nei musei.
L’intento principale del progetto è inteso nel recuperare e diffondere l’antica arte calligrafica italiana, particolarmente radicata nelle Marche.
L’artigiano Stefano Gelao, fondatore di “Scritto a mano – scriptorium amanuense”, porta in questa sede la sua attività ad alto valore storico, artistico e formativo, che prevede la produzione di pergamene scritte a mano con materiali e tecniche mutuati dal Medioevo.
L’intervento si configura come un’occasione unica di rigenerazione di un bene architettonico attraverso il recupero di antichi saperi e mestieri di pregio culturale che saranno divulgati a cittadini, scuole e turisti anche grazie all’attivazione di corsi e workshop. Una mutua opportunità di crescita che permetterebbe di potenziare non solo le attività formative dello scriptorium ma anche quelle proposte dai maestri di altre arti che già collaborano alla creazione delle pergamene quali pittura, rilegatura storica, xilografia e colori naturali
Diego Ciandrini, designer
Il progetto prende avvio da uno studio approfondito di documentazioni storiche, dipinti del Quattrocento e del Cinquecento, miniature, reperti museali e trattati sui mobili d’epoca. L’obiettivo primario è quello di ambientare e raccontare la vita e l’arte di un laboratorio di calligrafia rinascimentale.
Attraverso il riarredo degli spazi, la scelta accurata degli oggetti, degli infissi, dell’illuminazione, delle decorazioni murali, dei pavimenti, dei soffitti, degli intagli e dei materiali, oltre che degli abiti e degli accessori, si mira a ricreare un’atmosfera fedele dal punto di vista storico e filologico.
L’ambientazione, studiata nei minimi dettagli ma soprattutto la possibilità di osservare il calligrafo intento nel suo lavoro permette di vivere un’esperienza immersiva e autentica.
Chi entrerà in questi ambienti potrà fare un vero e proprio salto indietro nel tempo, immergendosi nella quotidianità di un calligrafo del Rinascimento.
Intervento n° 11 Attivazione di un Centro di Musica Antica e avviamento Master in Musica Rinascimentale.
Intervento n° 4 Allestimento e attivazione di un laboratorio di liuteria presso la Rocchetta
Il progetto per la realizzazione di un laboratorio di organologia e di liuteria mira a creare un ambiente interdisciplinare che unisce aspetti storici, teorici ed esecutivi del sapere musicale, offrendo un’esperienza didattica viva e integrata. La finalità è quella di promuovere la conoscenza di strumenti antichi, intonazione naturale, iconografia e repertori musicali, con un approccio filologico e sperimentale.
Il progetto è coordinato da un Comitato Scientifico che include esperti in liuteria, musicologia, musica e storia dell’arte, con l’obiettivo di selezionare docenti di alto profilo per i percorsi formativi. Centrale l’attività di ricostruzione di strumenti musicali antichi utilizzando materiali e tecniche tradizionali per lo studio e la pratica della musica antica. L’attivazione di un “Centro Studi di Musica Antica aperto anche a studenti non professionisti e appassionati permette di colmare una lacuna nell’offerta formativa italiana; un’offerta di altissimo livello ed estremamente variegata nelle possibilità di approfondimento per musicisti professionisti, decisamente rarefatta e di difficile individuazione per tutta una platea di appassionati di musica antica che non hanno la possibilità di affidarsi ad un’istituzione che possa fornire loro quelle conoscenze specifiche indispensabili per proseguire gli studi musicali ad un livello amatoriale. Un’operazione che potrà avere importanti ricadute sulla diffusione di un ambito musicale, quello antico, considerato appannaggio per pochi, ma che rappresenta invece, un patrimonio culturale immateriale di tutti.
M° Fabrizio Lepri, musicista e liutaio
La prima fase del duplice intervento riguarda la ricostruzione di strumenti musicali sulla base di fonti iconografiche e storiche; in particolare sono stati ricostruiti gli strumenti raffigurati negli affreschi sulla volta della Chiesa di Santa Maria della Consolazione a Ferrara (1505); alla progettazione e realizzazione dei quali hanno partecipato cinque allievi borsisti, affiancati da vari docenti, tra cui il sottoscritto. Gli strumenti ricostruiti includono: due viole da gamba, una ribeca, una viola da braccio e una vihuela de mano che vengono attualmente utilizzati dagli studenti di musica antica del Conservatorio di Vicenza, consorziato con Gradara. Per quest’anno è prevista una masterclass che si terrà a Gradara dal 17 al 23 agosto, con concerto finale. Oltre alle attività pratiche, il programma di formazione prevede conferenze e lezioni sul repertorio musicale del primo Rinascimento. In una seconda fase sarà organizzato l’allestimento di un laboratorio organologico presso la torre ottagonale (rocchetta), ristrutturata e riqualificata a tale scopo. Al suo interno saranno ospitati anche un laboratorio di liuteria e uno di tecnologia storica del legno. È prevista inoltre una sezione museale, con strumenti musicali, materiali tecnico-didattici e percorsi pedagogici di diverso livello, destinati a un pubblico ampio e diversificato.