COOKIN’ THE BOOKS, IL NUOVO ALBUM DEI RE AUSTRALIANI DELL’HAMMOND SOUL

Cookin’ The Books è il primo album in 6 anni per i Cookin’ On 3 Burners con un groove implacabile, numerose ispirazioni e una schiera di collaboratori di peso, tra cui Stella Angelico, Natalie Slade, Wilson Blackley e il rapper Mantra con Jane Tyrrell, attraversando breaks da b-boy, funk movimentato, soul cinematico e ballate.

Fresco di stampa, Cookin’ The Books è il nuovo album dei re australiani dell’Hammond soul, Cookin’ On 3 Burners. Il loro primo album in studio in sei anni vede il trio in ottima forma: con un bagaglio di conoscenze approfondite, un’ampia gamma di progetti e una schiera di collaboratori di peso.

Registrato live su nastro presso i Soul Messin’ Studios con strumenti vintage e apparecchiature analogiche, l’album è ricco di texture e vibrazioni, pieno di grinta, groove e del calore di una vera performance. Tecniche di produzione moderne sono state stratificate con gusto, creando un suono senza tempo ma proiettato al futuro. “Questo album è il culmine di sei anni di jam session, condivisione di idee e collaborazione con alcuni dei migliori musicisti australiani”, afferma Jake Mason. “Volevamo onorare le nostre radici, ma anche spingerci verso nuovi orizzonti. È crudo, pieno di sentimento e costruito da zero”.

La title track dà il tono con un groove Hammond grezzo e un’aria break-beat arrogante. Colpi d’organo sporchi, batteria nitida e riff di chitarra unti mantengono il tutto asciutto e pesante. È uno strumentale pronto per essere suonato, nella linea dei classici deep funk: direttamente da Melbourne, cucinato lentamente e pensato per infiammare le piste da ballo.

Prima delle quattro tracce dell’album con la cantante Stella Angelico, “I’m Comin’ Home To You” è un gioioso pezzo soul che trabocca di sole e arroganza. Con la sua dolce energia estiva, il fuoco dell’organo Hammond, la sezione ritmica trascinante e la voce potente di Stella che parla di amore, ritorno e festa, questa traccia irradia calore: un inno irresistibile sul ritrovare casa in pista e nel cuore.

photo Michelle Grace Hunder

“Only Words” è un lento e cinematografico processo di autocontrollo. La voce inquietante di Natalie Slade naviga tra promesse vuote e romanticismo fugace, librandosi su lussureggianti archi arrangiati da Tamil Rogeon (Aloe Blacc / The Dandy Warhols). Ritmi funk downtempo e profonde texture Hammond creano spazio per tenerezza e struggimento. La canzone persiste a lungo dopo la dissolvenza, agrodolce e indimenticabile.

Un altro brano strumentale è “No Bread For You”, un pesante allenamento funk, profondo e pieno di carattere. Guidato da melodie Hammond dure, batteria serrata e chitarra grintosa, questo brano si pavoneggia con abilità casalinga. È un groove da strada che bilancia giocosità e mordente, la prova che i Burners possono trasformare le difficoltà quotidiane in un fuoco funk senza tempo.

La voce burrosa ed emotiva di Wilson Blackley accompagna la lenta ballata soul “Away From My Heart”. Esplorando nei testi il ​​dolore e la distanza, la canzone si gonfia con cruda intensità su uno sfondo scarno e malinconico. I toni dell’organo Hammond filtrano come la luce di una candela nell’oscurità, elevando la voce di Blackley verso il cielo: una dolce ma devastante meditazione sugli addii più difficili dell’amore.

Stella Angelico torna in “Brighter”, un inno soul edificante costruito per la resilienza e la gioia. La sua voce autorevole si libra su una batteria funky e una chitarra radiosa, offrendo luce nei momenti bui. Con testi che sollecitano forza, respiro e rinnovamento, questa canzone brilla come un groove che risolleva mentre muove il corpo e lo spirito.

I Burners reinventano il classico hip hop di Mos Def “Ms. Fat Booty” come un assalto funk strumentale, rendendo omaggio alle sue radici in “One Step Ahead” di Aretha Franklin. I riff Hammond sostituiscono le strofe, gli schiocchi di chitarra dove un tempo vivevano le rime, e la sezione ritmica spinge con energia pura. Un’irruenza sfacciata e pronta a colpire il pubblico che chiude il cerchio del brano attraverso la lente deep-funk dei Burners.

Soulful, midtempo e intriso di generosità, “Give A Little Bit More” bilancia groove e messaggio sentito. La voce autorevole di Stella Angelico incanala vulnerabilità e forza, sollecitando apertura ed empatia. Hammond, fiati e ritmo si fondono saldamente, creando un’atmosfera soul classica con grinta moderna. Un brano che parla di cambiare le cose quando più conta.

Rinascita dalle ceneri su un letto di organo Hammond, “Phoenix” è uno strumentale malinconico e introspettivo che ribolle lentamente e poi si libra in volo. Il trio crea tensione con accordi a lenta combustione e un groove contenuto prima di lasciarsi andare a una liberazione catartica. Una potente meditazione sulla resilienza, la rinascita e il fuoco curativo del funk.

“The World Is Cold” è una potente dichiarazione hip hop/soul per tempi turbolenti. I versi taglienti di Mantra affrontano l’ingiustizia sistemica, mentre il ritornello soul di Jane Tyrrell incalza con urgenza: “il mondo è freddo, quindi lo incendiamo”. Sostenuto da un funk grintoso, è una chiamata alle armi che arde di convinzione.

Mentre “New Yorker” è ciò che ci si aspetterebbe dal titolo: uno strumentale dal groove incalzante che esce dritto da una festa di quartiere in centro. Colpi di Hammond grintosi e riff di chitarra taglienti si incastrano in un sound duro, crudo e sfacciatamente urbano. Ispirato alle atmosfere pesanti dei The Meters, il titolo è anche un omaggio al panino preferito della band: “The New Yorker”.

Stella Angelico dona una cruda vulnerabilità a “So Much To Lose”, una ballata soul di amore, paura e grandi rischi. La sua voce trasuda devozione e frustrazione, sostenuta da ampi accordi Hammond e da un ritmo profondo. Fragile ma feroce, il brano cattura i rischi di dare il cuore quando si ha tutto da perdere.

I Burners prendono il classico da arena di Bon Jovi “Living On A Prayer” e lo capovolgono in stile funk sporco. Guidato dal ringhio dell’organo Hammond, dalla batteria incessante e dall’umorismo sfacciato, si trasforma in una jam dal groove duro, piena di grinta e ammiccamenti. In parti uguali omaggio e doppia sfida, è una gioiosa rivisitazione che solo i Burners potevano realizzare.

Chiudendo il disco con un’ammiccante, “Outroduction” vede Chris Gill della Northside Records offrire un brindisi giocoso di spoken word su un groove Burners che riporta a casa. Un outro appropriato che lascia l’ascoltatore sorridente, pronto a girare il disco ancora una volta.

Un tour internazionale è previsto per il 2026, con date in Australia, Europa e Regno Unito. L’energia live distintiva della band, guidata da organo, batteria e chitarra, ha fatto sì che si guadagnassero la reputazione di uno degli spettacoli soul più intensi ed elettrizzanti in circolazione.

Cookin’ The Books è pubblicato da Soul Messin’ Records.

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