Alienatio: la pittura di Francesco Campese e Maurizio Rapiti
Ultimo week-end per vedere alla “Sala del Capitano” di Candelara la mostra: Nel borgo sono state inseminate alcune opere di “poster art” di Maurizio Rapiti e Mery Ciuchi
Termina domenica 28 luglio, alla “Sala del Capitano” di Candelara, la mostra bipersonale dei pittori Francesco CAMPESE e Maurizio RAPITI dal titolo “Alienatio”. La mostra sarà visitabile nei giorni di venerdì, sabato e domenica dalle ore 21 alle ore 23 ed è come sempre possibile richiedere aperture straordinarie in altri orari.
Venerdì 26 luglio, sarà presente il curatore in sala per rispondere alle curiosità dei visitatori.
Da qualche giorno nel borgo di Candelara sono apparse, in alcuni “spot” dedicati, alcune riproduzioni delle opere di Maurizio Rapiti e Mery Ciuchi, artisti che vivono entrambi a Sansepolcro. La tecnica “Poster Art” permette la diffusione delle creazioni degli artisti in posti insoliti e per questo motivo permette di raggiungere un maggior numero di persone che normalmente non frequentano luoghi espositivi. Ciò permette inoltre di rendere accessibile l’arte liberamente a tutte le ore del giorno!
L’arte di Maurizio Rapiti l’abbiamo conosciuta attraverso la mostra: egli rielabora i classici della storia dell’arte trasformando alcuni elementi estranei alla composizione originale (ad es. nella Dama di Leonardo l’ermellino è sostituito da un ceppo di lattuga mentre il giovane Francesco Maria della Rovere di Raffaello tiene in mano un modello della scultura di Pomodoro anziché una mela). Venendo alla sua ultima produzione, i bei corpi classici sono stati ricoperti da tatuaggi, come ad esempio “La Fornarina” di Raffaello. In mostra sono esposti anche dei quadri realizzati a quattro mani con Giancarlo Montuschi, con il quale ha realizzato più volte delle collaborazioni artistiche.
Nel paese di possono vedere anche alcune opere di Meri Ciuchi, diplomata in scenografia all’Accademia di Belle arti di Perugia. Vive l’arte nelle sue varie forme: dall’esperienza teatrale (1994-1997) passa dalla pittura per approdare alla fotografia ed alla computer art. Le sue ultime opere, che usano come tecnica la pittura digitale, nascono come set cinematografici di cui cura ogni dettaglio e, dopo aver realizzato diversi scatti, li rielabora al computer. Spiazza gli osservatori con fotografie che mettono in crisi le abitudini dell’occhio e del pensiero. L’artista ha dichiarato che, dopo aver visitato il Museo PAC, è rimasta piacevolmente colpita dalla storia raccontata in questo museo e che, in futuro, avrebbe piacere di collaborare per la sua valorizzazione. Ha pensato che in questo borgo le sue opere potrebbero essere un modo per valorizzare la storia del ricamo e tessuto e che potrebbero incuriosire le donne creando future nuove collaborazioni.
L’evento è promosso dalla Pro Loco di Candelara e Accademia AIIA con il patrocinio non oneroso della Provincia di Pesaro ed Urbino, del Comune di Pesaro, del Comune di Città di Castello e del Consiglio di Quartiere n. 3 delle Colline e dei Castelli.