Confartigianato Moda, il Mise sblocca i contributi a fondo perduto per 5 milioni di euro
Nella pandemia persi 20,6 miliardi di euro di ricavi, ma cresce la qualità del Made in Italy
SOS moda: punta di diamante del made in Italy nel mondo, è il comparto manifatturiero che ha maggiormente sofferto gli effetti della recessione. La caduta dei ricavi del comparto registrati nel 2020 è del 21,2%, un’intensità doppia della media delle imprese, con minori vendite per 17,9 miliardi di euro. Anche nella provincia di Pesaro, dove operano circa 700 aziende con quasi 3mila addetti, gli effetti della pandemia e della crisi conseguente si sono fatti fortemente sentire.
“Sul fronte della domanda interna, nel 2020 i consumi delle famiglie per vestiario e calzature si è ridotto del 19,7% – afferma David Coppari, (nella foto) Presidente Confartigianato Moda Ancona – Pesaro e Urbino – e anche sui mercati esteri, le esportazioni della moda nel 2020 sono diminuite, con una caduta del 19,5%, il doppio rispetto alla media della manifattura (-10%). Questo ha pesato anche sulle imprese del nostro territorio. Pesanti anche i cali registrati per le esportazioni della gioielleria e dell’occhialeria. In questo contesto, Confartigianato ha intensificato la propria azione sindacale, sottolineando sempre l’upgrade qualitativo del Made in Italy della moda”. Nel 2020, infatti, i valori medi unitari delle esportazioni dei prodotti di abbigliamento sono saliti del 7,7%.
Per quanto riguarda la produzione del comparto, l’analisi dei dati pubblicati dall’Istat evidenzia ad aprile 2021 un aumento di quella manifatturiera dell’1,7% rispetto a marzo, con una maggiore accentuazione per la moda che registra un aumento del 3,6%. “Da fine 2020 – aggiunge Coppari – la produzione nella moda è salita del 4% a fronte del +3,2% della manifattura. Il recupero in corso non è però ancora sufficiente per compensare la drammatica caduta di attività nel corso della pandemia”.
“Per le imprese della moda sono in arrivo i contributi a fondo perduto indicati nel Decreto Rilancio del 2020. Lo prevede il decreto direttoriale di attuazione – continua Coppari – firmato dal Ministro per lo Sviluppo Economico Giorgetti che sostiene altre attività di «design di moda», oltre alla «lavorazione di pietre preziose e semipreziose per gioielleria e per uso industriale», che sono state incluse tra le attività agevolabili con i 5 milioni previsti dal Dl rilancio”. La misura, che si rivolge a tessile, moda e accessori ad ampio spettro, finanzia progetti d’investimento da realizzare da parte delle piccole imprese del settore, con le domande al via dal 22 settembre. In particolare saranno agevolati l’acquisto e l’installazione di nuovi macchinari, licenze software e la creazione di tessuti derivanti anche da fonti rinnovabili e dal riciclo di materiali usati. II contributo a fondo perduto è fino al 50% delle spese ammissibili, che dovranno essere comprese tra 50.000 e 200.000 euro.
Confartigianato Moda partecipa direttamente al tavolo costituito presso il MISE insieme alle organizzazioni di rappresentanza della filiera e i Sindacati dei lavoratori. “L’Associazione – conclude Coppari – nell’esprimere la piena disponibilità a collaborare al Tavolo, ha posto l’attenzione su alcuni dei driver che dovranno caratterizzare il percorso di rilancio del settore: il rafforzamento della formazione e istruzione professionale, il consolidamento e lo snellimento delle procedure del credito d’imposta per le collezioni, la rivalutazione del mercato domestico con maggiore attenzione alla distribuzione al dettaglio”.